Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Tutto ciò che serve per istruire il neofita nella sana dottrina e in una sana morale cristiana, per così orientarsi nell'insegnamento biblico di base, nella devozione e nel discernimento spirituale riguardo alle questioni che attengono alla fede biblica e al saggio comportamento nel mondo. È «vademecum» per chiunque voglia trasmettere la fede biblica.

   Ecco le singole parti principali:
01. La via che porta a Dio;
02. Le basi della fede
03. La Sacra Scrittura
04. Dio
05. Creazione e caduta dell’uomo
06. Gesù Cristo
07. Lo Spirito Santo
08. La salvezza dell’uomo
09. Il cammino di fede
10. La chiesa biblica
11. Ordinamenti e radunamenti
12. L’opera della chiesa
13. Il diavolo
14. Le cose future
15. Aspetti dell’etica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LA CHIESA È UNA TEOCRAZIA? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Qui di seguito discutiamo l’articolo «La chiesa è una teocrazia?». A tale domanda abbiamo risposto negativamente. Effettivamente c’è molta confusione sul termine teologico «teocrazia», che ognuno definisce a proprio arbitrio. Alcuni lo applicano alla chiesa in genere; altri a una specifica denominazione incline al potere temporale e a pretese universali; altri ancora al cosiddetto «governo pastorale nelle singole chiese, pretendendo da ciò un particolare potere dei conduttori sulle comunità; e così via. E ci sono di coloro che parlano della loro fede come «teocratica», senza sapere effettivamente che cosa significhi o confondendo la teocrazia con un indistinto regno di Dio nei cuori.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Pietro Calenzo

2. Antonio Capasso

3. Gianni Cascato

4. Eliseo Paterniti

5. Barbara Farina

6. Salvatore Gallo

7.

8.

9.

10.

11.

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Pietro Calenzo}

 

Articolo veramente encomiabile e molto pedagogico. Spiace, e moltissimo, che l’unica pseudo teocrazia, almeno formalmente, di derivazione cristiana, da un punto di vista costituzionale e giurisprudenziale, denominata stato della «Santa Sede», sia stanziata precisamente in Italia, precisamente a Roma e precisamente poco distante dalla mia residenza. Più precisamente trattasi di monarchia assoluta, una delle poche rimaste al mondo; ha una proprio diritto, il canonico, ha di proprio una bandiera, un esercito, una banca centrale, diplomatici e ambasciatori e tutti gli elementi costitutivi per essere denominato stato nazione.

     Una posizione anomala, ancora, riveste il capo della chiesa anglicana, nata con la scissione dal romanesimo, il/la monarca del Regno Unito. In tal caso, tale qualifica riveste un carattere meramente formale, un ibrido, poiché il regnante, ha prerogative ecclesiali praticamente nulle.

     Sulle altre teocrazie esistenti, di derivazione prettamente islamica trovo pertinente stendere un velo di misericordia e di preghiera, così come, sul Vaticano e le sue appendici.

     Concordo pienamente, altresì, con la caratteristiche scritturali della vera chiesa di Cristo Gesù, e le definizioni bibliche di coloro che sono chiamati a pascere il gregge di Dio, sull’anzianato e sulla presidenza della assemblee cristiane. Un carissimo abbraccio nel Signore e Messia Gesù e ancora grazie per il tuo interessantissimo e scritturale articolo. Shalom, fr. Nicola, Dio ti benedica. {27-11-2011}

 

 

2. {Antonio Capasso}

 

Contributo: Nella chiesa è da rigettare sia la democrazia, sia la teocrazia; la chiesa è teocentrica. Nicola Martella afferma: «Il clericalismo evangelico è una mala bestia». Amen!

     Nicola, tu dici: «Nelle importanti decisioni, che essi [i conduttori] prenderanno, non devono certamente soltanto poter dire: “È parso bene a noi, riuniti di comune accordo, di… è parso bene allo Spirito Santo e a noi di…” (At 15,25.28)». Ti chiedo: l’espressione apostolica «è parso bene allo Spirito Santo e a noi di…» può oggi, dopo la scomparsa degli apostoli, esserci una assemblea pastorale o comunitaria, che si esprime in questi termini? {27-11-2011}

 

Risposta (Nicola Martella): A tale questione specifica ho risposto in un tema di discussione a parte: «Decisioni nelle chiese locali», a cui rimando.

 

 

3. {Gianni Cascato}

 

Contributo: La teocrazia è così definita: «Forma di governo in cui il potere civile e politico è sottomesso al potere religioso». {27-11-2011} [N.d.R.: Tale citazione è visibile qui]

 

Risposta (Nicola Martella): Certo ci sono varie definizioni di teocrazia, ad esempio le seguenti: «1. Forma di governo in cui la sovranità è esercitata da una o più persone, in genere sacerdoti, che si ritengono investite del potere direttamente da Dio; 2. Dottrina politica che concepisce il potere civile come subordinato a quello religioso» (Sabatini Coletti). «Forma di governo in cui il potere civile e politico è sottomesso al potere religioso, ossia all’autorità esercitata da una persona, una casta o un’istituzione che si ritiene ne sia stata investita da Dio» (Sapere).

     Queste, però, sono definizioni generali, che si adattano per lo più alle situazioni oggigiorno contingenti. Esse, perciò, non coincidono con la definizione teologica della teocrazia dell’AT! Per l’approfondimento, rimando all’articolo «Teocrazia» presente in questa mia opera: Nicola Martella, Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002), p. 350; si veda qui anche l’articolo «Organi dell’alleanza», pp. 248s.

     La legge mosaica distingueva fra un potere politico e un potere religioso. Il punto di congiunzione era che la legge religiosa era contemporaneamente anche la legge dello Stato d’Israele, almeno sul piano teorico. In effetti, i sacerdoti limitarono la loro influenza al tempio, mentre i monarchi regnavano in genere a proprio arbitrio. Alcuni re si servivano dei Leviti come giudici (2 Cr 19,11). In genere era il potere politico, che assoggettava quello religioso; spesso i sacerdoti, invece di insegnare la legge di Dio, stavano al gioco dei potenti e si corrompevano come loro. Gli unici che rappresentavano un contrasto erano i profeti legittimi dell’Eterno, mentre molti dei profeti erano anch’essi collusi col potere e moralmente corrotti (Is 28,7ss; Gr 2,8.26; 4,9; 6,13; 8,10; 23,11; Lam 4,13; Mi 3,11; Sf 3,4).

     Solo al tempo dei Maccabei, i sacerdoti divennero anche monarchi, e ciò avvenne contro le direttive della legge mosaica; le definizioni sopra riportate descrivono bene questo tempo degli Asmonei, ma non la normale teocrazia d’Israele.

     Al tempo del NT non esisteva un regno teocratico, poiché o regnavano gli Erodiani (erano Edomiti, quindi non-giudei) o i procuratori romani. I romani insediavano e destituivano i sommi sacerdoti a loro piacere.

     Nel NT la chiesa non è mai stata una teocrazia, né ha preteso di esserlo. I credenti erano in attesa del Messia-Re, il quale solo avrebbe istaurato l’antico regno d’Israele e, quindi, la teocrazia (At 1,6; 3,20). Il NT distingue chiaramente fra il potere politico e le chiese. Ai credenti d’allora non era mai venuto in testa di prendere il potere politico e di istaurare qui una teocrazia cristianizzata. Lo scopo delle chiese del primo secolo era di portare l’Evangelo a tutte le genti, non di regnare sulle nazioni del mondo.

 

 

4. {Eliseo Paterniti}

 

Purtroppo, devo ancora confermare quello, che Nicola Martella ha scritto in merito. Quando ad alcuni si chiede cosa fosse la teocrazia, neanche sanno rispondere; e aggiungo pure che nel rispondere certi fanno un vero e proprio minestrone, che non si capisce che gusto ha. Purtroppo mi sono imbattuto diverse volte con alcuni «ministri» indottrinati, per cui non sono riuscito a capire cosa volessero dire. Molto spesso questa «teocrazia» la riferiscono al governo pastorale, affermando che loro come pastori dipendono solo da Dio e, a loro volta, impartiscono ordini al resto della chiesa e degli anziani (se mai ci saranno) Mah! Sarà così? Personalmente credo di no! {28-11-2011}

 

 

5. {Barbara Farina}

 

Contributo: In Inghilterra, il capo della chiesa non è la Regina Elisabetta? {28-11-2011}

 

Risposta (Nicola Martella): Formalmente la regina d’Inghilterra è il capo della chiesa anglicana. Praticamente non detiene nessun ruolo religioso. Né i dignitari religiosi detengono ruoli politici. i precetti ecclesiali non sono legge dello Stato. L’Inghilterra non è, quindi, uno stato teocratico. E questo tanto più visto che sono permesse altre denominazioni cristiane e altre religioni.

     Il Vaticano è, invece, uno Stato teocratico a tutti gli effetti. Ad esempio, a nessuno è permesso di aprire un culto differente sul suolo dello Stato della Chiesa cattolica. Qui il Diritto Canonico è la legge di questa monarchia assoluta, piccola territorialmente, ma molto influente in Italia e all'estero.

 

 

6. {Salvatore Gallo}

 

Contributo: Calvino e gli Anabattisti di Munster.... la pensavano diversamente. {03-12-2011}

 

Risposta (Nicola Martella): Thomas Münzer ha fallito miseramente a Münster con la sua teocrazia. Così hanno fallito i Gesuiti, quando hanno voluto creare la loro teocrazia nel Sudamerica (Paraguai). Chi vuole anticipare il Regno messianico, fallirà allo stesso modo.

     Ecco alcune citazioni sul tema Gesuiti e la loro teocrazia sudamericana.

 

     ■ «Nonostante tutto però i missionari pensarono bene di costruire anche delle barriere psicologiche, vietando ai loro indiani qualsiasi contatto con i bianchi, l'apprendimento della lingua spagnola e istituendo un rigido controllo sui loro confini. Per chi - bianco - osava penetrare nella nazione gesuita senza il permesso ufficiale, era davvero forte il rischio di essere accolto con le armi» (qui).

 

     ■ «Le reducciones del Paraguay, tra il 1610 e il 1640 circa, di diffusero fino a comprendere gli indios della provincia brasiliana di Tapes e andarono a costituire quasi una repubblica indipendente (il cosiddetto “stato gesuita del Paraguay”), suscitando l'ostilità delle locali autorità ecclesiastiche e coloniali (tanto che Filippo IV di Spagna autorizzò gli indigeni a munirsi di armi da fuoco)» (Wikipedia).

 

     ■ Sull’«impero gesuitico» rimando al seguente articolo: Girolamo Imbruglia, «Un impero d’età moderna: la Compagnia di Gesù», Cromohs 10 (2005), pp. 1-9 (Università di Napoli «L’Orientale»).

 

 

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12. {Vari e brevi}

 

Maurizio Marino: Bellissima lezione teologica. {27-11-2011}

 

Pietro Calenzo: Una pseudo teocrazia, fantasiosa ed ereticale è presente nel romanesimo e in alcuni stati islamici. La vera e scritturale teocrazia vi sarà con il secondo avvento di Gesù Cristo e il suo regno su ogni popolo della terra. {03-12-2011}

 

Alessio Rando: La Chiesa non è una «Teocrazia», perché non è uno «stato», ma unassemblea!  {03-12-2011}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Chiesa_teocrazia_EdF.htm

03-12-2011; Aggiornamento: 23-12-2011

 

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