Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Manuale Teologico dell’AT

 

Prassi di chiesa

 

 

 

 

Dopo una introduzione alle problematiche della teologia dell’AT, segue il dizionario teologico dell’AT.

   Ecco le parti principali dell’introduzione alla teologia dell’AT:
■ Il compito e l’oggetto della Teologia dell’AT
■ Le posizioni teologiche più ricorrenti
■ I patti e gli altri approcci
■ Contro l’appiattimento storico e teologico dell’AT.

 

Al dizionario teologico dell’AT sono acclusi un registro delle voci e un registro ragionato delle stesse detto «percorsi teologici».

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA CHIESA È UNA TEOCRAZIA?

 

 di Nicola Martella

 

Alcuni affermano che la chiesa sia una «teocrazia». Quando, però, si chiede loro che cosa sia una «teocrazia», essi rispondono che si tratterebbe del governo di Dio nei cuori dei credenti, del regno universale di Dio e cose del genere. Quando ascolto cose del genere, non posso che scuotere la testa come teologo ed esegeta. In tali cose il pressapochismo è figlio dell’incompetenza teologica e alimenta concezioni nocive e pratiche erronee.

 

 

1.  LA TEOCRAZIA: Il termine «teocrazia» (lett. = «governo di Dio», ossia mediante gli organi dell’alleanza: capi e sacerdoti) proviene dalla teologia dell’AT, dove ha la sua peculiarità, e intende che nello Stato d’Israele la legge religiosa, civile e penale coincideva. Perciò, chi uccideva un uomo, praticava occultismo, commetteva adulterio o bestemmiava il nome di Dio, poteva essere messo a morte sulla base di due o tre testimoni (Dt 17,6; 19,15; Eb 10,28) e su sentenza degli Anziani del relativo villaggio. Per l’approfondimento, rimando all’articolo «Teocrazia» presente in questa mia opera: Nicola Martella, Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002), p. 350; si veda qui anche l’articolo «Organi dell’alleanza», pp. 248s.

     Oggigiorno si usa tale termine per estensione per designare tutti quei Paesi, in cui una legge religiosa è legge di Stato. Paesi teocratici odierni sono, ad esempio, l’Arabia Saudita e l’Iran, in cui il Corano è legge di Stato. L’unica teocrazia cristiana esistente è il Vaticano, dove il diritto canonico è legge di Stato. Probabilmente si poteva designare come teocrazia buddhista anche il Tibet, prima dell’occupazione cinese da parte di Mao Zedong, visto che il capo di Stato era il Dalai Lama, appunto il capo religioso. Tutte le altre teocrazie oggi esistenti sono islamiche.

     Il governo di Dio nel mondo non è mai indicato come teocrazia, ma come «regno di Dio». Come già detto, la teocrazia era solo quella possibile in Israele mediante gli «organi dell’alleanza», ossia mediante le guide politiche (anziani, capi, principi e re) e le guide religiose (sacerdoti), a cui in seguito si associarono anche i profeti (portavoce o proclamatori di Dio nel presente).

     Tale concetto non riguarda la guida di Dio nella vita dei credenti né la devozione cristiana, ma la gestione di uno Stato. Infatti, la teocrazia è possibile soltanto laddove la legge religiosa e quella politica coincidono in una nazione sovrana.

     Secondo il NT, l’unica teocrazia biblica possibile e che coinvolgerà anche la gente del nuovo patto, sarà futura e verrà inaugurata, alla fine dei tempi, con il regno messianico sulla terra.

     La chiesa biblica, per essere una teocrazia, dovrebbe stare tutta in un Paese sovrano (chiamiamolo «Evangelia») e dovrebbe introdurre una sorta di «legge del nuovo patto» — che potremmo chiamare «legge della fede» (Rm 3,27), «legge di Cristo» (1 Cor 9,21; Gal 6,2), «legge dello Spirito» (Rm 8,2), «legge messianica» (Mt 5-7) e simili — come legge di uno Stato sovrano cristiano.

     Come accennato, l’unica brutta copia di ciò è stato nei secoli passati il cosiddetto «Stato della chiesa», che tanto danno ha fatto alla politica dell’Europa e all’Italia, oltre che alla fede. Attualmente una sorta di teocrazia clericale è il Vaticano, che potrebbe difficilmente albergare tutti i cristiani esistenti. A ciò si aggiunga che la nomenclatura clericale, partendo da tale Stato nano, si serve della sua influenza politica e religiosa per dominare sulle anime di una certa parte dei cristiani in tutto il mondo. Sembra però che tale «virus clericale» si è fatto da tempo spazio anche fra i conduttori monocratici, ossia fra quelli che dominano da pastori unici nelle comunità.

 

 

2.  LA CHIESA: La chiesa non è una democrazia, poiché non si basa su decisioni prese a maggioranza, ma sulla chiara volontà di Dio, espressa nella sacra Scrittura. La chiesa non è neppure una monocrazia, ossia il luogo dove un conduttore si senta un infallibile «unto del Signore» e prenda il ruolo del dittatore. Tanto meno la chiesa è una teocrazia, ossia un luogo in cui il pulpito è una tribuna politica e, allo stesso tempo, la seggiola dei conduttori è il tribunale civile e penale. La ekklesia, come dice lo stesso termine in greco, è una «riunione, assemblea» dei santi in un certo luogo, che vivono nel pari consentimento, nella comunione.

     I conduttori non sono i padroni della comunità, come se fossero stati divinamente eletti e unti col corno del profeta Samuele o Elia, ma sono «sorveglianti» (gr. episkopoi) del gregge e particolarmente delle anime più deboli; essi sono «anziani» (gr. presbyteroi), ossia persone spiritualmente mature e moralmente integerrime (1 Tm 3; Tt 1). Essi guidano responsabilmente il gregge, che è affidato loro, ma non lo posseggono, poiché appartiene al «sommo Pastore» (1 Pt 5,1-4), ossia a Colui, che lo ha acquistato col suo prezioso sangue.

     Il clericalismo evangelico è una mala bestia. Lo è al pari dell’individualismo dei battitori liberi e dei «turisti ecclesiali»; ambedue queste categorie non sono sottomesse a nessuno, ma migrano continuamente da ovile a ovile, cercando la chiesa perfetta o credenti che scoprano finalmente le loro presunte qualità e diano loro ciò, che il loro narcisismo suggerisce, perlopiù il potere.

     La massima istanza in una chiesa locale non sono i conduttori, ma è l’assemblea di tutti i battezzati, che è la corporazione dei santi. Ciononostante, non è la maggioranza dei credenti battezzati a guidare i conduttori della comunità ma, al contrario, devono essere conduttori qualificati sul piano devozionale, morale e umano a guidare la chiesa locale. Infatti, tra i credenti vi sono persone spirituali e carnali, forti e deboli, e non sempre le decisioni prese a maggioranza corrispondono a verità e giustizia. La grande responsabilità dell’assemblea e di eleggere i propri conduttori con le peculiarità bibliche (1 Tm 3; Tt 1) e di porli a verifica a scadenze fisse. Nelle importanti decisioni, che essi prenderanno, non devono certamente soltanto poter dire: «È parso bene a noi, riuniti di comune accordo, di… è parso bene allo Spirito Santo e a noi di…» (At 15,25.28), ma cercheranno anche il pari consentimento nella chiesa. Infatti, anche in At 15 si parla della moltitudine dei credenti di Gerusalemme (v. 12) e del fatto che la decisione presa piacque a «tutta la chiesa», che si trovò concorde sul daffare (vv. 22s). [► Decisioni nelle chiese locali]

 

La chiesa è una teocrazia? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Chiesa_teocrazia_MT_AT.htm

23-11-2010; Aggiornamento: 23-12-2011

 

▲ Vai a inizio pagina ▲
Proprietà letteraria riservata
© Punto°A°Croce