Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni. In
famiglia e in generale al sud si crede che, quando vanno male le
cose, sia colpa del
malocchio. Ad esempio, se oggi è scoppiato il tubo del lavandino
e si è guastata la lavatrice, il primo pensiero è: «Chi sa chi mi
vuole male». Per usare un termine prettamente dialettale si dice: «Cu
sapi cu mi ciangi» (traduzione letterale: chi sa chi mi piange).
Ora, anche i miei genitori credono a tali cose. Tempo fa, mia madre
usava il piattino con acqua e olio come mezzo d’esorcizzazione,
quando si aveva un mal di testa o altri problemi. Ora, ha smesso, ma
continua a credere alla iettatura.
Ho letto che nei tuoi libri in cui analizzi i fenomeni occulti,
parli della iella. E,a allo stesso tempo, parli anche di fatture
di vario genere e anche a morte. C’è una similitudine tra i due
fenomeni: fattura e malocchio? L’uso de piattino o pratiche simili
sono considerati da molti come forme di protezione o di magia
bianca, in che contesto possiamo ascriverle? Come si potrebbe
descrivere il malocchio o la iella?
Perdonami le imperfezioni, ma devo approfondire tali questioni
meglio sui tuoi libri. Metto queste domande alla tua
attenzione magari potrebbe essere utile anche ad altri fratelli e
sorelle. {Innocenzo Palmita, ps.; 01-10-2010} Ad
aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito. |
Quando
si parla di malocchio, di iella e di fatture, bisogna distinguere
diversi piani e aspetti.
■ Ci sono
modi di dire popolari. Chi ha dei momenti particolari, in cui sembra
che sfortuna e disgrazie si siano date appuntamento nella sua vita, si
dice che è perseguitato dalla iella. In effetti, molti dei fatti
successi sono spiegabili con l’analisi e il ragionamento. L’accumulo in
un certo tempo è dato spesso dalla casualità o dalla prevedibilità
statistica, dati i fatti di partenza. A volte succede che quanto
seminato in vari periodi (p.es. debiti, trascurare cose, superamento di
certi termini, mancanza di decisioni), germoglia tutto in una volta; e a
ciò si può associare l’effetto domino.
■ A ciò si aggiunge il pensiero magico, secondo cui alcune
persone sono in grado di praticare malocchio e iettature. Ciò diventa
l’humus per varie pratiche anti-iella, dettate dalla superstizione
popolare, e per riti veri e propri di «magia difensiva», trasmessi in
famiglia o imparati da una persona particolare o da un libro. Tali riti
rendono permeabili per forze irrazionali e paranormali. Spesso tali
persone sperimentano fenomeni parestetici e mistici: visione di colori,
percezione di presenze, sentirsi chiamare, oppressione notturna,
eccetera. Ciò li rende spesso ancora di più dipendenti da tali riti e,
non di rado, dai maghi che si vanno a consultare.
■ Un terzo livello è quello di riti e pratiche gestite da gente che con
la «magia» ci campa. Persone che si sentono iellate, scalognate,
sfortunate, sventurate e così via, si rivolgono a tali «esperti» delle
arti magiche, per trovare una risposta e un rimedio. Chiaramente,
per poter presentare il conto, tali operatori dell’occulto diranno
sempre che c’è una fattura.
Al riguardo bisogna distinguere i numerosi ciarlatani, che
pullulano spesso le televisioni private, giornali e riviste: cartomanti,
chiromanti, rabdomanti, cultori di radioestesia e simili, che spesso si
presentano anche in abbinamento a iridologia, omeopatia, fiori di Bach,
cristalloterapia e quant’altro, oltre ad ammantarsi con un’apparenza di
scientificità. Essi sono spesso buoni osservatori e bravi psicologi. Poi
offrono polverine miracolose, unguenti, amuleti anti-iella, riti
particolati, eccetera.
In ogni modo, bisogna distinguere tali cultori di «arti magiche»
dai veri occultisti. Questi ultimi sono quelli che hanno
effettivamente fatto il cosiddetto «patto col diavolo» e hanno ottenuto
un certo potere magico. Le incaute persone, che vanno da loro per far
fare riti di protezione (magia difensiva) o per danneggiare altri (magia
offensiva), non sanno in che legami si stanno avviluppando. Oltre alla
dipendenza psicologica ed economica, esse diventano soggette allo
«spirito guida», il demone che domina il mago e che dà loro il potere.
In tale ottica, le «fatture» non sono altro che l’intervento
dello spirito guida del mago nella vita delle persone, da cui i clienti
chiedono una difesa, un’offesa (malattia, danno, morte) o un cambiamento
positivo (innamoramento di sé). Se la persona destinataria di tale
«fattura» è già permeabile in senso magico (superstizione, ha praticato
riti anti-iella, è stato da maghi) o, al contrario, non ha abbastanza
integrità, timor di Dio o fede in Cristo, tale fattura si «attaccherà»,
ossia il demone sarà in grado di realizzare ciò, che il mago ha
«promesso» di fare.
Per
l’approfondimento di tali aspetti si vedano in Nicola Martella,
La lieve danza delle tenebre (Veritas, Roma 1992)., i
seguenti articoli: «Alcune pratiche occulte», pp. 53ss; «La
superstizione», pp. 79ss; «La consultazione degli occultisti e le sue
conseguenze», pp. 91ss; «La divinazione (mantica)», pp. 99ss; «Alcune
forme di divinazione», pp. 109ss; «Magia ovvero stregoneria», pp. 177ss;
«Maghi veri e ciarlatani», pp. 189ss; «Superstizione e Bibbia», pp.
301ss; «Alcune forme di superstizione», pp. 309ss; «Divinazione e
Bibbia», pp. 329ss; «Astrologia e Bibbia», pp. 341ss; «Magia e Bibbia»,
pp. 355ss.
L’unico rimedio a tutto ciò è una sincera conversione a Gesù quale
Signore e Salvatore. Come mostra il Salmo 91 (vedi sotto), chi teme Dio
e lo serve, non deve temere malie, maledizioni, iettature e «fatture».
Esse non «attaccano» su un vero cristiano, che dimora in Cristo e
cammina secondo la verità della sua Parola.
Per chi vuol trovare liberazione e guarigione e per chi vuole
aiutare gli altri in tali cose, può approfondire le questioni in
quest’opera: Nicola Martella,
Entrare nella breccia (Punto°A°Croce, Roma 1996).
Salmo 91
Chi dimora nel ritiro dell’Altissimo alberga all’ombra
dell’Onnipotente. Io dico all’Eterno: “Tu sei il mio rifugio e la
mia fortezza, il mio Dio, in cui confido!”.
Certo egli ti libererà dal laccio dell’uccellatore e dalla peste
mortifera. Egli ti coprirà con le sue penne, e sotto le sue ali
troverai rifugio. La sua fedeltà ti è scudo e targa. Tu non temerai
lo spavento notturno, né la saetta che vola di giorno, né la peste
che va attorno nelle tenebre, né lo sterminio che infierisce in
pieno mezzodì. Mille te ne cadranno al fianco, e diecimila alla
destra; ma tu non ne sarai colpito. Solo contemplerai coi tuoi occhi
e vedrai la retribuzione degli empi.
Poiché tu hai detto: “O Eterno, tu sei il mio rifugio”, tu hai preso
l’Altissimo per il tuo asilo, male alcuno non ti coglierà, né piaga
alcuna s’accosterà alla tua tenda. Poiché egli comanderà ai suoi
angeli di guardarti in tutte le tue vie. Essi ti porteranno in palma
di mano, che talora il tuo piè non urti in alcuna pietra. Tu
camminerai sul leone e sull’aspide, calpesterai il leoncello e il
serpente.
Poiché egli ha posta in me la sua affezione, io lo libererò; lo
leverò in alto, perché conosce il mio nome. Egli m’invocherà, ed io
gli risponderò; sarò con lui nella distretta; lo libererò, e lo
glorificherò. Lo sazierò di lunga vita, e gli farò vedere la mia
salvezza. |
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Iella, malocchio e fatture? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Iella_maloc_fatt_Oc.htm
01-12-2010; Aggiornamento: 03-12-2010 |