Indice delle parti
Il perdono è un punto centrale nell’insegnamento di Gesù. Non meraviglia,
quindi, che esso faccia parte della breve preghiera che Gesù ha insegnato ai
suoi discepoli.
L’obbligo che l’uomo ha di perdonare non è stato,
forse, mai espresso in maniera così potente come nella parabola di Gesù del
servitore spietato (Mt 18,23ss). Sebbene il servitore era stato perdonato dal re
per un debito enorme, egli non voleva perdonare un piccolo debito che gli doveva
un suo conservo. Il re avrebbe dovrebbe mostrare clemenza verso questo servitore
spietato? Certamente no.
Negli scritti ebraici
Dio non perdonerà coloro che rifiutano di perdonare (Mt
6,14s). Questo tema si trova anche negli insegnamenti ebraici prima del tempo di
Gesù. Nel 170 a.C. circa, il Siracide ha messo il perdono nel contesto della
preghiera: «Perdona l’offesa al tuo prossimo e allora per la tua preghiera ti
saranno rimessi i peccati. Se qualcuno conserva la collera verso un altro uomo,
come oserà chiedere la guarigione al Signore? Egli non ha misericordia per
l’uomo suo simile, e osa pregare per i suoi peccati?» (Siracide 28,2ss). Uno deve perdonare il suo prossimo prima di chiedere
perdono a Dio; deve riconciliarsi con il suo prossimo prima d’avvicinarsi a Dio.
Il rapporto d’un uomo con il suo simile, influisce sul
suo rapporto con Dio. Uno deve perdonare prima di chiedere perdono.
Debiti e debitori
«Non insultare un uomo convertito dal peccato,
ricordati che siamo tutti ḥajabim» («degni di pena»; Siracide
8,5).
Una domanda sorge quando si confronta la versione di
Luca della preghiera del Signore, con quella di Matteo. Invece di «rimettici
i nostri debiti», Luca ha «perdonaci i nostri peccati».
La differenza può essere in parte spiegata alla luce del retroterra semitico dei
testi. In ebraico, il sostantivo ḥôb, debito; plurale, ḥôbot,
che ha la stessa radice di ḥajabim, può volere dire sia colpa la
per quale uno è ritenuto responsabile, sia debito da pagare (Ez 18,7; cfr.
Dn1,10, Siracide 11,18).
Probabilmente l’uso di Lc 11,4 della parola «peccati»
è un chiarimento per i suoi lettori della parola «debiti». «Debiti» è più
flessibile e include non solo i peccati ma anche gli obblighi morali connessi
con i buoni rapporti personali.
Potenza del perdono
Gesù conosceva la potenza liberatrice del perdono. Una
straordinaria liberazione avviene quando uno è in grado di perdonare.
Gesù ha illustrato il perdono nella sua risposta ai
soldati romani che l’hanno crocifisso. I soldati erano incalliti nel commettere
azioni brutali. Ai loro occhi, quest’era solo un dei tanti Giudei. Le speranze
messianiche giudaiche dovevano essere soppresse e prima di lui avevano
crocifisso molti altri Giudei.
Eppure Gesù ha pregato: «Padre, perdona loro, perché
non sanno quello che fanno» (Lc 23,34).
Sul «Padre nostro»
vedi le domande di controllo in Nicola Martella,
Matteo, l’evangelista dei giudei
(Punto°A°Croce, Roma 1999), pp. 17s. Vedi qui nel Dizionarietto finale il
termine «Perdono», p. 96. |
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Padre_nostro6_Mt.htm
04-02-2007; Aggiornamento: 26-05-2010
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