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[ebr. leb]:
▪ Appare 860 volte nell’AT. ▪ Oggi può essere tradotto «mente» (vedi l’uso di
«mente» nel NT). ▪ Può riferirsi sia all’organo del corpo (2 Sm 8,14), sia alla
parte più interiore di una cosa (Es 15,8), sia all’uomo interiore in contrasto
all’uomo esteriore o materiale (Dt 4,11). ▪ A volte è legato intimamente
all’anima, e dunque all’uomo stesso (Ec 1,16). ▪ È la sede dei sentimenti, del
desiderio, della volontà, della conoscenza, della sapienza (come sinonimo di
«mente»), della coscienza e della moralità. ▪ È la fonte della malvagità (Gn
6,5), della ribellione e della superbia (Ez 28,2). La parola
leb viene usato anche per parlare di Dio (Gn 6,6; Gr 3,15).
{elaborazione: Chris Zito - rielaborazione: Nicola Martella}
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Cuore: pericoli
▬ Letteratura
■ Nicola Martella, «Cuore»,
Manuale Teologico dell’Antico Testamento
(Punto°A°Croce, Roma 2002), pp. 131ss.
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W.E. Vine, Merrill F. Unger e William White, Vine’s complete expository
dictionary of Old and New Testament words (Thomas Nelson Publishers,
Nashville 1985),
p. 108s.
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► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/Cuore_Sh.htm
08-05-2007; Aggiornamento: 08-07-2010
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