Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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L’uomo e la donna nella Bibbia— Generi e ruoli 1:

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LA CRISI D’IDENTITÀ MASCHILE

 

 a cura di Nicola Martella

 

La famosa «liberazione sessuale» non ha sfatato solo antichi tabù, ma ha contribuito alla confusione dei maschi. Un segno di ciò è stato l’unisex e la perdita d’identità.

     Il femminismo ha portato all’attenzione la «questione femminile» e ha contribuito alla ricerca di una propria identità e consapevolezza da parte di tante donne. Ma esso non ha sempre «liberato» veramente le donne, poiché in molti casi li ha omologati agli uomini, anche negli aspetti più deleteri (vizi, immoralità, ecc.). Il femminismo non ha reso sempre le donne più femmine, ossia coscienti del proprio valore naturale e sociale, ma anzi le ha mascolinizzate. Donne che hanno abdicato al loro essere e al loro valore femminili e che sono diventate sempre più simili agli uomini e concorrenti di questi ultimi, hanno reso i maschi disorientati, poco consapevoli del proprio valore naturale e sociale, confusi riguardo al loro ruolo e alla loro identità.

     Tali maschi preferiscono abitare con la mamma e avere la ragazza fuori, la stessa da anni o una sempre nuova. Se si legano stabilmente a qualcuna, preferiscono convivere, invece di sposarsi. Per paura delle conseguenze (pagare per anni alimenti, in caso di separazione), non vogliono avere figli (una gran parte del calo delle nascite viene addebitato a uomini sempre meno disposti a procreare). Abdicano sempre più al loro ruolo di procreatori, di guide, di padri, di istanze morali, di trasmettitori di saggezza alle prossime generazioni. Avendo un «io debole», sono sempre più narcisisti e imitano le donne nell’esagerata attenzione del loro corpo. Tali maschi confusi e decadenti non si preoccupano del domani della società e non preferiscono portare responsabilità. In fondo vorrebbero come donna una «mamma», che accontenta tutti i loro desideri. Quello che resta a tali uomini è di spassarserla il più a lungo possibile, poi «muoia Sansone con tutti i Filistei»!

     Con molta probabilità la crisi d’identità dei maschi odierni cammina di pari passo con la diminuzione del «timor di Dio» nella società.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Fiorina Pistone

2. Michela Piccolo

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1. {Fiorina Pistone}

 

Ciao, Nicola. Grazie per la risposta nel tema Contingenza storica e autorità biblica. Sono contenta e commossa, perché hai restituito autorità a Efesini 5,22-24, anche se sul tema dell’inerranza biblica può darsi che io ritorni, perché non mi sembra di poter aderire sempre alle opinioni degli evangelici. Ho notato che, negli ultimi decenni, (specialmente negli ultimi del secolo scorso) il genere maschile è stato spesso spogliato della sua dignità, non solo da parte delle femministe. È come se nella società si fossero scatenate delle forze di vendetta, volte a far scontare agli uomini secoli di prevaricazioni sulle donne.

     Si legge spesso sui giornali che oggi c’è negli uomini come una crisi di identità, una perdita del senso del proprio ruolo. Lo smarrimento sul piano dell’etica e delle idealità riguarda entrambi i generi, ma mi pare che nel maschio la mancanza d’orientamento abbia provocato cadute più gravi, con esiti assai frequenti di devianza (alcool e droga) e di deresponsabilizzazione genitoriale. La donna, invece, in virtù del proprio profondo istinto materno, si mantiene più facilmente fedele al suo compito di cura nei confronti dei piccoli.

     Negli uomini, quando c’è orientamento ideale e morale, mi pare ci sia la capacità di uno sguardo più ampio che nelle donne e, naturalmente, un maggior coraggio, quello vero, che rende capaci di fare le cose giuste, non le semplici «bravate». Spesso gli uomini, più delle donne, tendono a rifiutare la sottomissione a Dio, gli atteggiamenti di devozione religiosa (questo lo riscontro ampiamente, almeno nel mondo cattolico; gli ambienti evangelici non li conosco), come se tutto questo umiliasse e sminuisse la loro virilità, ed è invece la fonte della loro vera forza.

     È dunque necessario un rinnovamento religioso, che restituisca all’uomo senso di responsabilità e autorità all’interno di una famiglia unita, capace di dare ai figli tutto quello, che è necessario: affetto, protezione, cure materiali, educazione. Ti saluto con tanta stima.

 

 

2. {Michela Piccolo}

 

Sono convinta anch’io che una ricerca spirituale e un rapporto profondo con Dio faccia del maschio un uomo, se vediamo nelle Scritture gli uomini di Dio sono stati uomini, che per ubbidienza hanno dimostrato grande coraggio, pronti a essere usati da Dio per cambiare la storia.

     Non ci sarebbe niente da aggiungere a quanto detto sul piano dell’analisi, ma mi voglio spingere il discorso un po’ oltre... Escatologicamente parlando, credo che tutto si stia preparando per l’arrivo di un «vero uomo» che conquisterà le masse, l’anticristo. Però chiudo il discorso qui, perché non sono la persona più indicata per discutere di questo.

     Penso ad alta voce mentre scrivo e, mentre rifletto, mi sorge una domanda: possibile che l’uomo sia stato schiacciato e deformato dal femminismo? È stato sconfitto da un manipolo di donne? Come diceva Nicola, all’inizio del suo intervento, la rivoluzione sessuale, di cui non solo le donne erano sostenitrici, è stata l’origine di tale malessere. L’uomo non si lascia schiacciare da un gruppetto di femmine, pensandoci bene, la debolezza dell’uomo sta nel sesso! È diseducativo quando questo gli viene offerto gratuitamente, senza che richieda alcuna responsabilità verso un’eventuale prole o una cura verso la compagna scelta. Una volta che il suo bisogno primordiale è soddisfatto, che bisogno c’é di prendersi delle responsabilità?

     Diventiamo sempre più simili alle bestie: il maschio, dopo aver fecondato la femmina, se ne va; anzi peggio delle bestie, perché il maschio degli animali non vive sotto la cura della mamma tutta la vita.

     Viviamo nella società della necessità dei bisogni soddisfatti subito, e il sesso è la rappresentazione più frequente del bisogno! (Date un occhio alla pubblicità). È colpa dei media (strumento di manipolazione di massa), della politica, della mancanza di un modello sano dato dai cristiani; siamo tutti colpevoli di non aver preso o di non prendere posizione contro lo squilibrio, che sta attaccando il mondo occidentale. Questa necessità di soddisfare i propri bisogni subito, senza prendersi delle responsabilità, è il male di tutta la nostra società, in tutti i sensi; anche nelle chiese, vado a Cristo per sentirmi bene, ma non mi prendo la responsabilità di cristiano e non conosco il versetto: «Lascia tutto e seguimi».

     Non so se riuscite a leggermi fra le righe... Il problema per l’identità dell’uomo che fa il bambino, della donna che fa l’uomo e del bambino che crede di essere adulto, è l’atteggiamento sbagliato verso la vita. È forse un problema che non si può risolvere più, perché oramai il ragno ha teso la sua tela!?

     «Qualcuno dice che i soldi fanno girare il mondo», ma c’è stampato sopra «sesso» aggiungo io.

     Ora, però, nel mio piccolo, tornando all’essenziale, senza voler essere una dei quattro amici al bar, che vogliono cambiare il mondo... non la smetterò mai di incoraggiare a non avere sesso prematrimoniale, di prendersi delle responsabilità prima di ogni cosa. Se la società sta diseducando l’uomo e la donna, Cristo e le sue regole ci servono come punto fermo per un equilibrio e un’armonia. Dobbiamo dare formazione almeno ai nostri giovani: vedo tanti convegni giovanili con temi teologici pesanti, forse dobbiamo parlare un po’ meno dei Gebusei e di più su come amare Cristo e vivere una vita santa in relazione al nostro amore per Dio; forse siamo arrivati ai livelli, in cui dobbiamo dare la priorità alla ricostruzione emotiva e morale dei nostri giovani e delle chiese.

     Noi come cristiani possiamo fare la differenza.

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Identita_maschile_GeR.htm

24-04-2007; Aggiornamento: 11-05-2013

 

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