Dopo la pubblicazione dell'indagine su generi e amicizia, sono arrivate alcune
reazioni a caldo, che riportiamo qui di seguito.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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I contributi sul tema
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(I
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I
contributi attivi hanno uno
sfondo bianco)
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1. {Andrea
Gentile}
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Salve Nicola, ammetto d’aver letto velocemente il post sull’indagine e ho solo
letto le risposte alla prima domanda, ma mi sono fermato anche perché mi è sorta
una mia particolare domanda. Tu scrivi che speri in qualcuno che possa essere
d’aiuto nel fare una sintesi delle risposte, ma mi chiedo qual è lo scopo del
questionario? Perdonami se l’intento dell’indagine è stato dichiarato nel
tuo post, in tal caso sicuramente mi è sfuggito. Però al momento non mi è chiaro
quale possa essere per me (un lettore qualsiasi) il valore o l’utilità
dell’indagine.
Ti assicuro la mia e una umile e semplice domanda che
non ha alcun intento di sminuire il valore d’un simile questionario.
Essenzialmente il nocciolo della mia questione è: Come posso utilizzare
le risposte date da tanti lettori?
Forse per procedere a una sintesi si dovrebbe prima
definire prima
l’utilità o l’obiettivo dell’indagine stessa. Io capisco che in questo caso
si sta parlando d’amicizia e del «pianeta» uomo / donna, ma ritengo che per
poter fare una sintesi delle risposte si debba indicare cosa ci si prefigge, a
cosa mi serve sapere le opinioni degli altri. Mi spiego: un’indagine può avere
lo scopo di raccogliere opinioni, categorizzarle in gruppi e sottogruppi e
quindi vedere quante e quali persone sostengano una o l’altra veduta. Magari poi
(visto che parliamo da una presupposizione cristiana) potremmo estrarre dei
principi ed esempi biblici d’amicizia e valutare quanto una veduta s’accosta
o meno alla Scrittura (questo è solo un esempio, naturalmente).
Io non sono un esperto in statistiche e indagini, ma
recentemente ho iniziato una collaborazione con alcuni credenti per un progetto
di ricerca tra i cristiani sull’effettiva salute spirituale delle chiese in
Italia. Per cui comprendo che un’indagine (qualsiasi sia: d’opinione o altro)
debba almeno avere chiaro l’obiettivo finale e quindi un modo di
valutarlo. Senza d’esso s’avranno dati senza significato e quindi una sintesi
diventa impossibile. L’unica soluzione possibile è che chi fa la sintesi,
imponga lui stesso il suo obiettivo!
Comunque, il mio è solo un riflettere «ad alta voce» e
una considerazione a caldo, per così dire! Correggimi se ho capito male (o se
per la stanchezza... non ho letto bene!!). In Cristo… {26-02-2010}
2.
{Nicola Martella}
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Quando arriva una reazione, a caldo o a freddo,
non si può che prenderla sul serio, riconoscerne eventuali ragioni e risponderle
nel merito. Consiglio al lettore di leggere, dapprima, i
Preliminari
e, poi, eventualmente di riformulare la sua richiesta e le sue osservazioni. In
ogni modo, si tenga presente quanto segue.
■ Mettere insieme varie opinioni ed esperienze su una
certa questione è già di per sé positivo.
■ I partecipanti stessi hanno potuto riflettere su tali
questioni; ciò non è poco, visto l’appiattimento generale delle menti umane nel
nostro tempo.
■ Per me è stato un arricchimento, così lo è per altri;
già questo è un obiettivo.
■ Di là se verranno tirate le somme o meno, chi
approfondirà temi del genere, potrà tener presente questi risultati. L’utilizzo
delle risposte dipende dal bisogno, dagli obiettivi e dall’abilità di chi li
consulterà.
■ Tale inchiesta ha messo in moto un processo di
riflessione nei partecipanti che si è sublimato in riflessioni extra o in
domande extra, che hanno trovato o troveranno posto sul sito.
■ La possibilità che diversi possano fare sintesi e
approfondimenti, mostra che uno degli obiettivi è creare una possibile e
proficua sinergia d’intelligenze e non tanto d’offrire tutte le soluzioni.
■ Sebbene la via (l’indagine) non sia sempre la meta,
indicarla potrebbe tracciare un percorso percorribile.
La
sfida rivolta a questo attento lettore è la seguente, parafrasando le parole di
Mardocheo rivolte a Ester (Est 4,14): «E chi sa se non sei pervenuto a essere
ciò che sei, appunto per un compito come questo?». Non vorremmo rimanere delusi,
se vorremo così trovare la nostra occasione di festeggiare anche noi insieme il
nostro comune «Jôm Kippur».
3. {Stefano
Frascaro}
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Contributo: Grazie per l’interessantissimo sondaggio. Mi rendo solo conto
ora della laconicità d’alcune risposte che ho dato, ma hai saputo interpretare
correttamente ciò che intendevo. Peccato però per il basso numero di
partecipanti!
Una cosa che a mio
parere sarebbe interessante sarebbe quella di dividere il sondaggio in fasce
d’età. Si potrebbe in questo modo vedere cosa ne pensano i ragazzi di questo
problema, e distinguerli da persone sposate o avanti in età che, probabilmente,
sentono meno questo problema. Dio ti benedica nella tua opera… {26-02-2010}
▬
Osservazioni:
Certo, si potrebbe fare ancora questo o quello
per arricchire tale indagine (dividere per età, genere e forse per appartenenza
denominazionale, se non politica). Già dividere fra nubili, sposati e risposati
ha richiesto molta attenzione; per il resto dovremo ancora attrezzarci.
{Nicola Martella}
4.
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