Terminato il «Gay Pride»
(= orgoglio omosessuale)
nazionale, i siti di cosiddetti «gay cristiani» ne annunciano il prossimo
in provincia. Secondo il sito «Gionata» (http://gionata.org/), gestito da gay
sedicentemente evangelici battisti, col «Gay Pride»
in provincia si intende sensibilizzare «la conoscenza alle tematiche gay,
lesbiche, bisex e trans, per i diritti e le pari opportunità, per coinvolgere la
città, i suoi abitanti e le sue istituzioni in un evento che quasi mai prima
d'ora è stato organizzato e vissuto in una piccola città». Inoltre l'intento è
che tale città venga «invasa da musica, colori e tanti gazebo, tra cui uno
dedicato al tema "spiritualità", dove saranno disponibili materiali, riviste e
ciclostilati prodotti da vari gruppi di credenti omosessuali e da gionata.org». Come si vede, i comandamenti di Dio vengono ignorati o messi
fuori uso proprio da sedicenti cristiani (evangelici e non), in nome di una
nuova «spiritualità», la luce viene mischiata con le tenebre, Cristo con Beliar
(2 Cor 6,14ss). Stiamo assistendo, sotto ai nostri occhi, alla creazione della
cultura della fine dei tempi, come già la preannunciò l'apostolo Paolo, parlando
di «...traditori, temerari, gonfi,
amanti del piacere anziché di Dio, aventi le forme della devozione, ma avendone
rinnegata la potenza. Anche costoro schiva!»; egli prosegue mostrando
che tali persone (sia sedotti che seduttori), avendo messo propri filtri
culturali arbitrari all'accesso alla conoscenza e alla morale, «imparano
sempre e non possono mai pervenire alla
conoscenza della verità» (2 Tm 3,4ss). Questo sarà il terreno della
grande «disaffezione dalla fede» (apostasia) del tempo della fine (2 Ts 2,3ss) e
dell'insorgenza dell'abominevole cultura escatologica chiamata «Babilonia la
grande, la madre dei fornicatori e delle abominazioni della terra»,
propugnatrice di abomini e immondizie morali (Ap 17,1-5). Con l'ostentato
«orgoglio omosessuale» dei gay cosiddetti cristiani, la potente lobby
omosessuale mondiale ha trovato uno scivolo ben oliato e uno strumento
incredibile per penetrare nelle chiese e portare in esse il «lievito»
dell'immoralità.
Veglio
Jugovac, pastore di una comunità di Trieste, ha scritto un articolo che
analizza la questione dell'omosessualità dal punto di vista biblico. Diamo a lui
la parola. {Nicola Martella} |
ENTRIAMO
IN TEMA
Fin dalla prima sfilata del «Gay Pride» (= orgoglio omosessuale) di Roma,
ho sentito e continuo a sentire un grande peso riguardo al problema
dell’omosessualità. La situazione non va migliorando, anzi, diventa ogni giorno
più grave e bisogna parlarne. Quelli che credono nella Parola di Dio, devono
alzare la voce e annunciare la Verità.
Nei luoghi celesti si sta combattendo una battaglia tremenda. Una guerra che
coinvolge l’intera umanità. Satana ha sguinzagliato per il mondo un esercito di
falsi dottori, falsi predicatori e falsi profeti, che stanno seminando iniquità
ed eresia. Nel 2° capitolo della 2a lettera dell’apostolo Pietro, è
scritto che sorgeranno falsi dottori (insegnanti, teologi) che introdurranno
eresie di perdizione. Anche da questo sappiamo che siamo negli ultimi tempi.
LEGITTIMITÀ E ARBITRIO
Nel principio, come troviamo scritto dai primi versi della sacra Bibbia, Dio
ha creato l’uomo maschio e femmina e ha affermato che l’uomo lascerà suo padre e
sua madre e s’unirà alla sua moglie (femmina; ebr. ’iššah donna, N.d.R.)
e i due saranno una sola carne. [Per l’approfondimento cfr. Nicola Martella, «Il
matrimonio», Temi delle origini,
Le Origini 1 (Punto°A°Croce, Roma 2006), pp. 248-255. ~, Esegesi delle origini.
Le Origini 2, pp. 75-88 (Gn 1,27s); 172-178 (Gn 2,24).]
Verso la fine della Bibbia, nella Lettera agli Ebrei, è scritto: «Il
matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia macchiato
da infedeltà; poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri» (Eb 13,4).
Tutta la Sacra Scrittura ammonisce: il matrimonio sia tenuto in onore da tutti,
da chi crede e da chi non crede; i rapporti sessuali fuori dal matrimonio sono
peccato. Purtroppo attualmente non è più così, il matrimonio viene svuotato del
suo sacro significato e minato alle fondamenta. La fornicazione è considerata un
diritto, una pratica di cui si ha bisogno; infatti è diventata prassi comune.
Ormai il matrimonio è considerato troppo impegnativo, superato, si convive
temporaneamente, finché dura. [Per l’approfondimento cfr. in Nicola Martella,
Tenerezza e fedeltà, Sesso & Affini 2 (Punto°A°Croce, Roma 1998),
gli articoli: «Il matrimonio e la Bibbia», pp. 109-117; «L’alta monogamia», pp.
118ss; «Matrimonio e patto», pp. 121-129; «La convivenza», pp. 324-327; «Il
tradimento», pp. 336-345; ecc.]
La Sacra Scrittura, però, ammonisce i figli di Dio, come segue: «Fuggite la
fornicazione. Ogni altro peccato che l’uomo commetta, è fuori del corpo; ma il
fornicatore pecca contro il proprio corpo». Poi ricorda loro: «Non sapete
che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete
ricevuto da Dio?».
Quindi puntualizza questa verità scomoda per alcuni: «Non appartenete a
voi stessi. Poiché siete stati comprati
[ossia da Gesù Cristo] a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo»
(1 Corinzi
6,18-20).
QUALE
LIBERTÀ?
La fornicazione, in greco porneia, ha varie manifestazioni, e una delle
peggiori è proprio l’omosessualità: «Non avrai con un uomo relazioni
carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole» (Levitico 18,22).
Viene aggiunto: «Se uno ha con un uomo relazioni carnali come si hanno con
una donna, tutti e due hanno commesso una cosa abominevole…» (Lv 20,13).
Ai giorni nostri, invece, si rivendica la libertà e si manifesta pubblicamente
addirittura l’orgoglio di praticare questa abominazione. Questa non è libertà.
La libertà non è fare quello che i sensi desiderano, ma la volontà di Dio. Tutti
quelli che non hanno rinunciato alla vita peccaminosa sono ancora sotto la
schiavitù del peccato. Per questo Gesù Cristo ha dato la sua vita in sacrificio,
perché tutti quelli che lo desiderano siano liberati dalla schiavitù del peccato
e ricevano la vita eterna. La vera libertà non è possibile procurarsela da soli,
per essere veramente liberi c’è bisogno dell’aiuto di Dio, altrimenti si rimane
schiavi del proprio peccato. Solo il sangue di Gesù Cristo ci purifica da ogni
peccato (1 Giovanni 1,7).
Ai giorni nostri, si reclama maggiore libertà, ma per libertà s’intende solo
quella propria e il permesso di peccare a piacimento. Molti si schierano per la
verità e la giustizia, ma ci sono troppi che sono contro d’esse. Satana ha
sguinzagliato un esercito di suoi servitori che non credono nella Parola di Dio,
ma la torcono a proprio favore. Si trovano anche fra i pastori e i teologi
d’alcune chiese evangeliche, oltre che in quelle di altre denominazioni.
IL
MUTAMENTO NELLA MIA VITA
Prima di convertirmi a Cristo avevo una religione, come tanti altri, però vivevo
nel peccato. Poi però le cose cambiarono: «Ma ciò che per me era un guadagno,
l’ho considerato come un danno, a causa di Cristo. Anzi, a dire il vero, ritengo
che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo
Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose
come tanta spazzatura» (Filippesi 3,7-8). La religione non basta, la
salvezza si riceve solamente da Gesù Cristo. Solo il sangue sparso dal Signore
Gesù sulla croce purifica il credente dal peccato. Dal giorno in cui mi sono
convertito non sento più il desiderio di vivere quel genere di vita, la mia vita
è Gesù Cristo. Noi cristiani non siamo evangelici solo perché abbiamo cambiato
religione, ma perché viviamo secondo l’Evangelo. I veri credenti vivono per
ereditare il regno dei cieli e non per godere dei benefici terreni.
CHIAMARE
IL PECCATO PER NOME
Desidero confermare che la fornicazione tra maschi è un peccato grave agli occhi
di Dio! Lo Spirito Santo c’esorta a denunciare le opere delle tenebre. I
cristiani non possono fare a meno di condannare il peccato e l’eresia. Bisogna
che sia ribadito ciò che procede da Dio e che sia fermamente rifiutato ciò che
contrasta con l’Evangelo.
La Parola di Dio non è cambiata al riguardo. Per quanto concerne l’etica
sessuale, la Sacra Bibbia è costante nelle sue affermazioni e quello che in essa
è scritto deve costituire per i cristiani l’unica verità. Anche se la società
considerasse accettabile questo male, Dio non ha cambiato opinione e neppure
noi, che siamo di Cristo, la dobbiamo cambiare. Nella lettera ai Romani è
scritto: «L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia
degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia» (1,18). Dio è contro
l’ingiustizia e il peccato. La Parola di Dio considera il rapporto carnale tra
maschi un atto «infame». L’apostolo Paolo scrive: «Dio li ha abbandonati a
passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l’uso naturale in quello
che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale
con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri
commettendo uomini con uomini atti infami» (Romani 1,26-27). Come è stato
detto, in Levitico viene definito addirittura un atto «abominevole» agli occhi
di Dio. Da quanto abbiamo letto possiamo capire in quali terribili condizioni
spirituali si trova chi fa queste cose.
IL
TRADIMENTO DELLA «SANA DOTTRINA»
La grande maggioranza di chiese evangeliche condanna la fornicazione tra maschi
e tra femmine. Alcuni teologi e pastori delle chiese storiche, però, fanno
passare per giusto ciò che agli occhi di Dio è un’infamia, proclamano verità
quello che è un’abominazione. Essi ci accusano d’insensibilità perché non
vogliamo accettare come fratelli e sorelle in Cristo coloro che praticano questo
infame peccato. Affermano: Anche se essi sono dei peccatori, voi che vi ritenete
salvati non lo siete? Vogliamo rispondere loro come segue: Certo che siamo tutti
peccatori, nessuno è senza peccato, ma ci sono peccatori pentiti che si sono
ravveduti, invocando il perdono del Signore e abbandonando il proprio stile di
vita peccaminoso e peccatori che continuano a perseverare orgogliosamente nel
proprio peccato. I nostri peccati sono stati crocifissi con Cristo e con Lui
sepolti nel nostro battesimo.
Come ci
furono nel passato,
scrive l’apostolo
Pietro, «ci
saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di
perdizione... Molti li seguiranno nella loro dissolutezza; e a causa loro la via
della verità sarà diffamata» (2 Pietro 2,1-2). Il danno provocato da questi
«falsi dottori» è grave, ma il Signore ha riservato loro «la punizione nel
giorno del giudizio; soprattutto quelli che vanno dietro alla carne nei suoi
desideri impuri». Poi prosegue: «Audaci, arroganti, non hanno orrore di dir
male delle dignità...»
(2 Pietro 2,9-10), «come bestie prive di ragione, destinate per natura
a essere catturate e distrutte, dicono male di ciò che ignorano... Hanno occhi
pieni d’adulterio e non possono smetter di peccare... sono figli di maledizione!»
(2 Pietro 2,12.14). E aggiunge ancora: «Costoro sono fonti senz’acqua e
nuvole sospinte dal vento; a loro è riservata la caligine delle tenebre. Con
discorsi pomposi e vuoti adescano, mediante i desideri della carne e le
dissolutezze, quelli che s’erano appena allontanati da coloro che vivono
nell’errore; promettono loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi della
corruzione, perché uno è schiavo di ciò che lo ha vinto. Se infatti, dopo aver
fuggito le corruzioni del mondo mediante la conoscenza del Signore e Salvatore
Gesù Cristo, si lasciano di nuovo avviluppare in quelle e vincere, la loro
condizione ultima diventa peggiore della prima. Perché sarebbe stato meglio per
loro non aver conosciuto la via della giustizia, che, dopo averla conosciuta,
voltar le spalle al santo comandamento che era stato dato loro. È avvenuto di
loro quel che dice con verità il proverbio: “Il cane è tornato al suo vomito”,
e: “La scrofa lavata è tornata a rotolarsi nel fango”» (2 Pietro 2,17-22).
IL
MUTAMENTO
I cristiani nati di nuovo non vivono più per se stessi, ma vivono la nuova vita
che Gesù ha dato loro e che durerà per tutta l’eternità. Quelli che si
convertono e accettano Gesù nel cuore, non praticano deliberatamente più alcun
peccato, anzi ne hanno orrore. Certo, può succedere che il credente commetta
degli errori, ma una cosa è praticare il peccato volontariamente e altra caderci
involontariamente. Chi vive intenzionalmente nel peccato, giustifica la propria
condizione e continua a commettere il peccato. Invece colui che si è convertito
a Cristo, se gli accade per qualche miserevole motivo di commettere un peccato,
quando se ne accorge è come se un coltello gli trapassasse il cuore e
immediatamente si pente invocando il perdono divino. Questo perché il peccato
non dimora più nel suo cuore, dove regna Gesù. Satana è il tentatore e va sempre
attorno cercando d’indurci in tentazione e talvolta, a causa della nostra
carnalità, della nostra superficialità, della nostra debolezza, ci riesce, ma
peccare non è più un desiderio di chi ama Gesù. Mentre la condotta dei
fornicatori che peccano coscientemente non è giustificabile.
È giusto accogliere anche queste povere creature, ma per annunciare loro
l’Evangelo, per invitarle a ravvedersi dal loro peccato e convertirsi a Gesù
Cristo. Non dobbiamo giustificare la loro relazione peccaminosa, dobbiamo dire
loro: Ravvedetevi, rinunciate al vostro peccato, pentitevi e accettate Gesù
Cristo nel cuore. Il sangue di Gesù vi purificherà dai vostri peccati, il
Signore vi salverà, vi trasformerà la mente e il cuore e vi farà diventare nuove
creature, solo così potrete entrare nel regno dei cieli. «In verità, in
verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio»
(Giovanni 3,3).
IL PRIMA
E IL POI
La Parola dice chiaramente: «Guai a chi chiama bene il male» (Isaia,
5,20). Il fatto che la convivenza fuori del matrimonio e i rapporti omosessuali
non siano più considerati un peccato, non vuol dire che non lo siano più neanche
davanti a Dio. Non dobbiamo lasciarci convincere che queste siano cose giuste.
Noi cristiani non dobbiamo conformarci ai valori di questo mondo. Dobbiamo
indossare «l’abito delle nozze» (Matteo 22,11-14), cioè vivere nella purezza,
come la sposa di Cristo che vive in vista del ritorno dello sposo.
Il matrimonio è un’istituzione divina, il riflesso dell’amore celeste,
espressione del rapporto tra Gesù Cristo e la Chiesa. Non dobbiamo violare i
valori spirituali che contiene! La Parola di Dio è incontestabile al riguardo: i
fornicatori, gli adulteri e gli effeminati, se non si ravvedono, non
erediteranno il regno di Dio. È scritto: «Non v’illudete; né fornicatori, né
idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né
ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali
eravate alcuni di voi...» (1
Corinzi 6,9-11).
Noi tutti vivevamo un tempo immersi nel peccato. Abbiamo commesso molti peccati
di cui ora ci vergogniamo e a causa dei quali non avremmo mai ereditato il regno
di Dio. Chi di noi è senza peccato? Infatti, «non c’è nessun giusto, neppure
uno... tutti hanno peccato» (Romani 3,10.23). Ma ci siamo ravveduti e
convertiti a Gesù Cristo. Da quando abbiamo accettato Gesù Cristo nel nostro
cuore, la fornicazione e l’impurità tra di noi non deve più essere neppure
nominata (Efesini 5,3).
Adesso che apparteniamo a Cristo, sapendo che «è per queste cose che l’ira di
Dio viene sugli uomini ribelli», dobbiamo prendere in seria considerazione
l’ammonimento: «Non siate dunque loro compagni, fratelli miei, perché in
passato eravate tenebre ma ora siete luce. Comportatevi come figli di
luce...
esaminando cosa sia gradito al Signore. Non partecipate alle opere
infruttuose delle tenebre, piuttosto denunciatele» (Efesini, 5,6-11).
ASPETTI
CONCLUSIVI
Esortiamo quanti amano il Signore a vivere nella luce. Se alcuni hanno qualcosa
da nascondere, significa che di quella se ne vergognano, non vogliono che si
conosca, anche se cercano di convincersi che non si tratta d’una cosa
importante. I gioielli non si nascondono, quanto abbiamo di bello desideriamo
che lo vedano tutti. Invece di nascondere uno sbaglio, bisogna ravvedersi e
vivere nella purezza.
Concludiamo con le seguenti parole dell’apostolo paolo: «Vi ho scritto di non
mischiarvi con i fornicatori, non del tutto però, con i fornicatori di questo
mondo, o con gli avari e i ladri, o con gli idolatri, perché altrimenti dovreste
uscire da questo mondo» (1 Cor 5,9-13). Dio non ci dice di non frequentare i
fornicatori e i gay. Per annunciare loro l’Evangelo di Cristo, affinché si
ravvedano e si convertano, è necessario che li avviciniamo. «Ma quello che vi
ho scritto è di non mischiarvi con chi chiamandosi fratello sia un fornicatore,
un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro. Con quelli non
dovete neppure mangiare. Poiché, devo forse giudicare quelli di fuori? Non
giudicate però voi quelli di dentro?
Quelli di fuori
li giudicherà Dio. Togliete il malvagio in mezzo a voi stessi». Abbiamo
il dovere di giudicare la condotta di quelli che si chiamano fratelli. Nella
Chiesa non deve essere tollerata nessuna specie di peccato, né d’impurità,
perché i credenti sono la luce del mondo.
Il Signore Gesù viene presto. La grazia del Signore Gesù Cristo sia con voi.
Per l’approfondimento si vedano in
Nicola Martella,
Disturbi e abusi, Sesso & Affini 3 (Punto°A°Croce, Roma 1998), gli articoli: «L’omosessualità»,
pp. 157-171; «Omosessualità e Bibbia», pp. 172-184; «L’amicizia fra uomini», pp. 185-193. |
Veglio
Jugovac è pastore di una chiesa evangelica di Trieste. Il testo di questa
versione è stato rivisto e adattato da Nicola Martella. © Punto°A°Croce 2008
►
Alternative bibliche al gay inside e al gay pride {Nicola Martella} (A)
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Gay Pride e gay «cristiani» {Nicola Martella} (A)
►
I gay dicono che anche Gesù e alcuni apostoli fossero tali 1 {Nicola Martella} (A)
►
I gay dicono che anche Gesù e alcuni apostoli fossero tali 2 {Nicola Martella}(A)
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I gay dicono di amare Gesù, pur rimanendo tali {Nicola Martella} (A)
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Omosessualità è fornicazione? Parliamone {Nicola Martella} (T)
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Omosessualità quale fornicazione? {Nicola Martella} (T/A)
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Per i gay anche Gesù e alcuni apostoli erano tali? Parliamone 1 {Nicola Martella} (T)
►
Per i gay anche Gesù e alcuni apostoli erano tali? Parliamone 2 {Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A2-Fornic_omosex_S&A.htm
05-06-2008; Aggiornamento:
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