1. ENTRIAMO IN TEMA: Esistono dei principi semplici,
universalmente applicabili, che valgono per ognuno, in ogni tempo, in ogni
circostanza e ogni cultura e che assicurano una vita piena di riuscita? Sì,
esistono e sono in grado di dare stabilità morale e buona riuscita a singoli, a
gruppi e a un’intera società. Chi si applica costantemente a tali principi, può
ricostruire i fondamenti diroccati della propria vita e tornare a vivere una
vita piena di senso, stabilità e felicità. Sarà inoltre una fonte d’acqua viva
per gli altri e un modello positivo da imitare. Tali principi possono guarire
singole persone, matrimoni, famiglie, gruppi e la stessa società.
■ 1. Il fatto che oggi sei in vita, è dovuto alla grazia di Dio che ti ha
liberato dalle tue dipendenze passate.
■ 2. Non permettere che nulla e nessuno si frapponga tra te e il Dio vivente, ma
abbi una relazione personale e viva direttamente con Lui.
■ 3. Non permettere a nessuno, quindi neppure a te stesso, di usare con
leggerezza il Nome di Dio nelle tue parole e di trattare con disavvedutezza la
sua Persona nei tuoi atti.
■ 4. Trova tempo speciale per Dio, ossia da dedicare esclusivamente per Lui.
■ 5. Mantieni i tuoi impegni di figlio verso i tuoi genitori, facendoti carico
di loro, quando avranno bisogno di sostegno.
■ 6. Non mettere mai a repentaglio la vita del tuo prossimo, perché è sacra per
Dio.
■ 7. Non mettere mai a repentaglio il tuo matrimonio, se sei sposato, o quello
degli altri.
■ 8. Non appropriarti mai indebitamente dei beni del tuo prossimo o della
società.
■ 9. Non rovinare indebitamente la reputazione del tuo prossimo.
■ 10. Non macchinare nella tua mente per sottrarre al tuo prossimo le risorse
che gli permettono di esistere (beni) e costituiscono la fonte della sua
felicità (affetti, stabilità).
2. APPROFONDIMENTI: Qui di seguito approfondiamo i principi sopra
esposti e aggiungiamo per ogni punto dei versi tratti dalla sacra Scrittura.
■ 1. Il fatto che oggi sei in vita, è dovuto alla grazia di Dio che ti ha
liberato dalle tue dipendenze passate. Ognuno è schiavo di ciò, da cui
dipende. Dio però è disposto a liberare dai lacci chi lo cerca. Anche nel futuro
il Signore vorrà affrancare chi ha il suo timore nel cuore.
● Mosè disse: «Riconosci dunque che il Signore, il Dio tuo, è Dio: il Dio
fedele, che mantiene il suo patto e la sua benignità fino alla millesima
generazione a quelli che l’amano e osservano i suoi comandamenti, ma rende
immediatamente a quelli che l’odiano ciò che si meritano, distruggendoli; non
differisce, ma rende immediatamente a chi l’odia ciò che si merita»
(Deuteronomio 7,9-10).
● Dio disse dell’uomo che lo teme: «Poiché egli ha posta in me la sua
affezione, io lo libererò; lo leverò in alto, perché conosce il mio nome. Egli
m’invocherà, e io gli risponderò; sarò con lui nell’angustia; lo libererò, e lo
glorificherò. Lo sazierò di lunga vita, e gli farò vedere la mia salvezza»
(Salmo 91,14ss).
● Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, e io
vi darò riposo. Prendete su voi il mio giogo ed imparate da me, perché io sono
mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il
mio giogo è dolce e il mio carico è leggero» (Matteo 11,28-30).
■ 2. Non permettere che nulla e nessuno si frapponga tra te e il Dio vivente,
ma abbi una relazione personale e viva direttamente con Lui. Uomini, cose,
beni, proprietà, idee, cultura, riti religiosi e quant’altro possono diventare
una tale potenza nella tua vita, che possono aggiogarti e dominarti, oltre che
distogliere il tuo sguardo dal tuo Creatore. Solo se ami il Signore, osservando
i comandamenti della sua Parola, riuscirai perché godrai la benignità e la
clemenza di Dio.
● Salomone disse: «Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è
tutto l’uomo» (Ecclesiaste 12,15).
● Dio lanciò questa sfida: «Offri a Dio il sacrificio della lode, e paga
all’Altissimo i tuoi voti; e invocami nel giorno dell’angoscia: io te ne trarrò
fuori, e tu mi glorificherai» (Salmo 50,14-15).
● Gesù disse: «Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi
mi ama sarà amato dal Padre mio, e io l’amerò e mi manifesterò a lui»
(Giovanni 14,21).
■ 3. Non permettere a nessuno, quindi neppure a te stesso, di usare con
leggerezza il Nome di Dio nelle tue parole e di trattare con disavvedutezza la
sua Persona nei tuoi atti. Se tu lo onori dinanzi agli uomini, sarai gradito
da Dio ed Egli ti userà riguardo e favore.
● Mosè disse: «Non bestemmierai contro Dio» (Esodo 22,28).
● Mosè disse: «Non giurerete il falso, usando il mio nome, perché
profaneresti il nome del tuo Dio» (Levitico 19,12).
● Il saggio chiese a Dio: «Io t’ho chiesto due cose: non me le rifiutare,
prima che io muoia: allontana da me vanità e parola mendace; non mi dare né
povertà né ricchezze, cibami del pane che m’è necessario, affinché io, essendo
sazio, non giunga a rinnegarti, e a dire: “Chi è il Signore?”. Oppure, diventato
povero, non rubi, e profani il nome del mio Dio» (Proverbi 30,7-9).
■ 4. Trova tempo speciale per Dio, ossia da dedicare esclusivamente per Lui.
Allora il Signore troverà tempo da usare esclusivamente per te. Usa tale tempo
per leggere la sua Parola e per parlare personalmente con Dio, pregandolo per i
tuoi bisogni, ringraziandolo per ciò che ha fatto nelle tua vita e lodandolo per
ciò che Egli è.
● Davide incitò: «Cercate Signore e la sua forza, cercate del continuo la sua
faccia!» (1 Cronache 16,11).
● Davide pregò: «O Signore, ascolta la mia voce, io t’invoco; abbi pietà di
me, e rispondimi. Il mio cuore mi dice da parte tua: “Cercate la mia faccia!”.
Io cerco la tua faccia, o Signore» (Salmo 27,7-8).
● Dio lanciò la seguente sfida: «Se il mio popolo, sul quale è invocato il
mio nome si umilia, prega, cerca la mia faccia e si converte dalle sue vie
malvagie, io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il
suo paese. I miei occhi saranno oramai aperti e le mie orecchie attente alla
preghiera…» (2 Cronache 7,14-15).
■ 5. Mantieni i tuoi impegni di figlio verso i tuoi genitori, facendoti
carico di loro, quando avranno bisogno di sostegno. Così Dio provvederà per
te, quando tu sarai nel bisogno nella tua vecchiaia.
● Mosè comandò: «Onora tuo padre e tua madre, come il Signore, il Dio tuo, ti
ha comandato, affinché i tuoi giorni durino a lungo e tu stia bene nel paese che
l’Eterno, il Dio tuo, ti dà» (Deuteronomio 5,16).
● L’apostolo Paolo ricordò: «Onora tuo padre e tua madre (è questo il primo
comandamento con promessa) affinché ti sia bene e tu abbia lunga vita sulla
terra» (Efesini 6,2s).
● L’apostolo Paolo insegnò: «Se uno non provvede ai suoi, e principalmente a
quelli di casa sua, ha rinnegato la fede, ed è peggiore dell’incredulo» (1
Timoteo 5,8).
■ 6. Non mettere mai a repentaglio la vita del tuo prossimo, perché è sacra
per Dio. Allora il Signore proteggerà la tua. Infatti ogni uomo è creato a
immagine e somiglianza di Dio.
● Dio disse: «E, certo, io chiederò conto del vostro sangue, del sangue delle
vostre vite… e chiederò conto della vita dell’uomo alla mano dell’uomo, alla
mano d’ogni suo fratello… perché Dio ha fatto l’uomo a immagine sua» (Genesi
9,5-6).
● Abigail disse a Davide: «E se mai sorgesse alcuno a perseguitarti e ad
attentare alla tua vita, l’anima del mio signore sarà custodita nello scrigno
della vita presso il Signore, che è il tuo Dio; ma l’anima dei tuoi nemici il
Signore la lancerà via, come dalla rete d’una frombola» (1 Samuele 25,29).
● L’apostolo Giovanni insegnò: «Noi sappiamo che siamo passati dalla morte
alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. Chiunque
odia il suo fratello è omicida; e voi sapete che nessun omicida ha la vita
eterna dimorante in se stesso» (1 Giovanni 3,14-15).
■ 7. Non mettere mai a repentaglio il tuo matrimonio, se sei sposato, o
quello degli altri. Fornicazione e adulterio minano la società,
destabilizzando le famiglie e creando tragedie matrimoniali e drammi familiari.
Pagano sempre i più deboli, che resteranno senza bussola morale. Quando la
famiglia si sgretola, si sfalda la morale sociale e così ci perdono tutti.
● Dio disse a Giuda: «Io ho visto le tue abominazioni, i tuoi adulteri, i
tuoi nitriti, l’infamia della tua prostituzione sulle colline e per i campi…
Poiché il paese è pieno di adulteri; poiché il paese fa cordoglio a motivo della
maledizione che lo colpisce; i pascoli del deserto sono inariditi. La corsa di
costoro è diretta al male, la loro forza non tende al bene» (Geremia
13,27-28).
● Il saggio insegnò: «Per una donna corrotta uno si riduce a un pezzo di
pane, e la donna adultera sta in agguato contro un’anima preziosa» (Proverbi
6,26).
● Il saggio continuò: «Chi commette un adulterio è privo di senno; chi fa
questo vuol rovinar se stesso. Troverà ferite e ignominia, e l’obbrobrio suo non
sarà mai cancellato…» (Proverbi 6,32-33).
■ 8. Non appropriarti mai indebitamente dei beni del tuo prossimo o della
società. Non privare nessuno di ciò che gli spetta di diritto. La frode non
produce benedizione e vero benessere; una tale ricchezza non potrà mai essere
trattenuta né metterà al sicuro la propria vita.
● Il saggio insegnò: «L’uomo fedele sarà colmato di benedizioni, ma chi ha
fretta d’arricchire non rimarrà impunito» (Proverbi 28,20).
● Dio minacciò. «Guai a colui che edifica la sua casa senza giustizia, e le
sue camere senza equità; che fa lavorare il prossimo per nulla, e non gli paga
il suo salario» (Geremia 22,13).
● Paolo insegnò: «La devozione con animo contento del proprio stato, è un
grande guadagno; poiché non abbiamo portato nulla nel mondo, perché non ne
possiamo neanche portar via nulla; ma avendo di che nutrirci e di che coprirci,
saremo di questo contenti. Ma quelli che vogliono arricchire cadono in
tentazione, in laccio, e in molte insensate e funeste concupiscenze, che
affondano gli uomini nella distruzione e nella perdizione. Poiché l’amore del
danaro è radice d’ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono
sviati dalla fede e si sono trafitti di molti dolori» (1 Timoteo 6,6-10).
■ 9. Non rovinare indebitamente la reputazione del tuo prossimo. Non
mettere a repentaglio la sua libertà e la sua vita, attestando il falso in un
processo. Non mettere in giro false informazioni sul suo conto. Prima o poi
verrà scoperto tutto e il danno lo avresti tu stesso. Rischieresti inoltre
rappresaglie, proprio quando non te lo aspetti. Non basarti sul sentito dire, ma
attieniti sempre ai fatti accertati e incontrovertibili.
● Mosè insegnò: «Non andrai qua e là facendo il diffamatore fra il tuo
popolo, né ti presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo
prossimo» (Levitico 19,16).
● Mosè ingiunse: «Non spargere alcuna voce calunniosa e non dare man forte
all’empio nell’attestare il falso. Non andare dietro alla folla per fare il
male; e non deporre in giudizio schierandoti dalla parte dei più per pervertire
la giustizia. Parimenti non favorire il povero nel suo processo» (Esodo
23,1-3).
● Mosè istruì su come procedere: «Tu farai delle ricerche, investigherai,
interrogherai con cura; e, se troverai che sia vero, che il fatto sussiste e che
una tale abominazione è stata realmente commessa in mezzo a te, allora…»
(Deuteronomio 13,14-15).
■ 10. Non macchinare nella tua mente per sottrarre al tuo prossimo le risorse
che gli permettono di esistere (beni) e costituiscono la fonte della sua
felicità (affetti, stabilità). Tutto inizia nel tuo cuore e può terminare
dove non avresti mai pensato. La mala concupiscenza nasce spesso dall’invidia e
dalla gelosia, si traduce in tentazione e quest’ultima produce azioni
inconsulte, quando se ne presenta l’occasione. Chi rispetta le risorse altrui,
stabilizza la società e una collettività stabile è un bene comune. Chi macchina
ai danni del suo prossimo, inquina le fonti del proprio cuore, che produrrà
pessimi frutti. Egli non avrà l’amicizia di Dio né potrà contare sul suo
benefico intervento.
● Il saggio insegnava: «Custodisci il tuo cuore più d’ogni altra cosa, poiché
da esso procedono le sorgenti della vita» (Proverbi 4,23).
● Gesù insegnò: «Ciò che esce dalla bocca viene dal cuore, ed è quello che
contamina l’uomo. Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri,
fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni. Queste sono le cose che
contaminano l’uomo» (Matteo 15,18-20).
● Giacomo spiegò: «Ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae
e lo adesca. Poi la concupiscenza, avendo concepito, partorisce il peccato; e il
peccato, quando è compiuto, produce la morte» (Giacomo 1,14-15).
3. ASPETTI CONCLUSIVI: Ecco alcuni altri versi della Bibbia che
possono aiutare ulteriormente nella riflessione, nel trovare la bussola morale e
nell’avere una buona riuscita nel prossimo futuro.
■ «Altero è il cuore, più d’ogni altra cosa, ed è insanabile. Chi lo conosce?
Io, il Signore, che investigo il cuore, che metto alla prova le reni, per
retribuire ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni»
(Geremia 17,9-10).
■ «Certo, tu ucciderai l’empio, o Dio; perciò dipartitevi da me, uomini di
sangue. Essi parlano contro di te malvagiamente; i tuoi nemici usano il tuo nome
a sostener la menzogna… Investigami, o Dio, e conosci il mio cuore. Provami, e
conosci i miei pensieri. E vedi se v’è in me qualche via iniqua, e guidami per
la via eterna» (Salmo 139,19-20.23-24).
■ «Chi salirà al monte del Signore? e chi potrà stare nel luogo suo santo?
L’uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l’animo a vanità, e non
giura con intenti di frode. Egli riceverà benedizione del Signore, e giustizia
dal Dio della sua salvezza» (Salmo 24,3-5).
■ «Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo,
l’amore del Padre non è in lui. Poiché tutto quello che è nel mondo: la
concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita
non è dal Padre, ma è dal mondo. E il mondo passa via con la sua concupiscenza;
ma chi fa la volontà di Dio dimora in eterno» (1 Giovanni 2,15-17).
■ «Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione,
impurità, lussuria, mala concupiscenza e cupidigia, la quale è idolatria. Per
queste cose viene l’ira di Dio sui figli della disubbidienza; e in quelle
camminaste un tempo anche voi, quando vivevate in esse. Ma ora deponete anche
voi tutte queste cose: ira, collera, malignità, maldicenza, e non vi escano di
bocca parole disoneste. Non mentite gli uni agli altri, poiché avete svestito
l’uomo vecchio con i suoi atti e rivestito il nuovo, che si va rinnovando in
conoscenza a immagine di Colui che l’ha creato» (Colossesi 3,5-10).
►
Come ben riuscire di anno in anno? Parliamone
{Nicola Martella} (T)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Riuscire_bene_anno_EnB.htm
28-12-2008; Aggiornamento:
06-07-2010
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