Una lettrice era
rimasta disturbata perché, citando io il brano di Dt 27,15 (maledizione sui
costruttori e sugli adoratori d’idoli), aggiungevo:
«Io m’associo a quell’“Amen!”. E tu?».
Ella fece subito riferimento a Luca 6,28, che recita: «Benedite quelli che vi
maledicono».
Le ho risposto nell’articolo «Benedire
o maledire?». In esso chiedevo quanto segue. Che rispondereste
alla lettrice? Quali sono i diversi piani che lei confonde? È possibile
«sterilizzare» un contenuto così fondamentale nel pensiero biblico, espresso in
Dt 27,15, con un altro verso della Scrittura di tutt’altra natura? (p.es. Lc
6,28). Qual è l’errore logico e teologico che lei fa?
Nell’articolo ho mostrato i due piani da distinguere per capire biblicamente la
questione: il piano oggettivo (dottrinale, istituzionale) e quello soggettivo
(interpersonale). Ho mostrato che la stessa questione si pone anche col tema
biblico di «giudicare / non giudicare». In tali cose, chi non esercita il
discernimento necessario, finirà immancabilmente in una falsa concezione
ideologica, poco sana e poco consona a una teologia biblica.
Nell’articolo ho mostrato quindi che le seguenti ingiunzioni non sono in
contraddizione:
■ «Maledetto l’uomo che fa un’immagine scolpita o
di getto, cosa abominevole per l’Eterno, opera di mano d’artefice, e la pone in
luogo occulto! E tutto il popolo risponderà e dirà: Amen» (Dt 27,15).
■ «Benedite quelli che vi perseguitano; benedite e non maledite» (Rm
12,14).
La prima asserzione si trova sul piano della verità oggettiva, la seconda sul
piano dell’etica interpersonale. Facevo anche notare che Gesù e gli apostoli
lanciarono il loro «guai», la maledizione e l’anatema contro chiunque
relativizzava la Parola di Dio con le proprie tradizioni, chiunque predicava un
«altro evangelo», chiunque insegnava dottrine contrarie all’insegnamento
apostolico e chiunque praticava atti abominevoli di natura sessuale (p.es.
incesto) o religioso (p.es. idolatria).
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi
al Webmaster
(E-mail)
Attenzione! Non si
accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e
cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno
pseudonimo, se richiesto.
I contributi sul
tema
▲
(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.
I contributi attivi hanno uno
sfondo bianco)
Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica
sottostante
1.
{Domenico Falbo} ▲
Noi giudei
cristiani benediciamo sempre seguendo Luca 6,27 e Romani 12,14, se si tratta
delle azioni d’una persona. Le leggi della santa Torà, però, e degli
insegnamenti del Signore Gesù, non si possono alterare. Riguardo all’idolatria,
quindi, il vero cristiano può citare e deve pretendere che si osservino le leggi
divine.
La legge divina va rispettata. Se c’è la maledizione per chi la infrange, è la
maledizione che viene dalla volontà divina e non dalla nostra volontà.
In breve, riguardo alle offese verso di noi non dobbiamo maledire chi lo fa, ma
chi trasgredisce la legge divina, è automaticamente maledetto dal Signore. Anche
se noi non lo malediciamo, noi non possiamo sostituire il volere dell’Altissimo.
{8 maggio 2008}
Nota redazionale: Riguardo al gruppo cripto-cattolico, di cui Domenico
Falbo fa parte, rimandiamo al seguente articolo:
►
Centro antiblasfemia alias Ebrei per Gesù {Nicola Martella - Argentino Quintavalle}.
2.
{}
▲
3. {} ▲
4. {} ▲
5. {} ▲
6. {} ▲
7. {} ▲
8. {} ▲
9. {} ▲
10. {} ▲
11. {} ▲
12. {} ▲
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Bene_maledire_Parla_R34.htm
12-05-2008; Aggiornamento:
|