Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Oltre alle parti introduttive (Bibbia, AT) e al Giochimpara finale, il libro contiene due parti distinte dell’AT: l’Epoca nazionale e l’Epoca Assira.

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca nazionale («Libri storici e profetici I»: dalla conquista all’esilio):
■ I Libri Storici in generale
■ L’epoca Premonarchica
■ Giosuè
■ Giudici
■ Rut
■ L’epoca Monarchica
■ Samuele
■ Re
■ Cronache
■ I Libri Profetici in generale.

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca assira («Libri storici e profetici II»):
■ L’epoca assira in generale
■ Abdia
■ Gioele
■ Giona
■ Osea
■ Amos
■ Isaia
■ Michea
■ Nahum.

 

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BENEDIRE O MALEDIRE? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Una lettrice era rimasta disturbata perché, citando io il brano di Dt 27,15 (maledizione sui costruttori e sugli adoratori d’idoli), aggiungevo: «Io m’associo a quell’“Amen!”. E tu?». Ella fece subito riferimento a Luca 6,28, che recita: «Benedite quelli che vi maledicono».

     Le ho risposto nell’articolo «Benedire o maledire?». In esso chiedevo quanto segue. Che rispondereste alla lettrice? Quali sono i diversi piani che lei confonde? È possibile «sterilizzare» un contenuto così fondamentale nel pensiero biblico, espresso in Dt 27,15, con un altro verso della Scrittura di tutt’altra natura? (p.es. Lc 6,28). Qual è l’errore logico e teologico che lei fa?

     Nell’articolo ho mostrato i due piani da distinguere per capire biblicamente la questione: il piano oggettivo (dottrinale, istituzionale) e quello soggettivo (interpersonale). Ho mostrato che la stessa questione si pone anche col tema biblico di «giudicare / non giudicare». In tali cose, chi non esercita il discernimento necessario, finirà immancabilmente in una falsa concezione ideologica, poco sana e poco consona a una teologia biblica.

     Nell’articolo ho mostrato quindi che le seguenti ingiunzioni non sono in contraddizione:

     ■ «Maledetto l’uomo che fa un’immagine scolpita o di getto, cosa abominevole per l’Eterno, opera di mano d’artefice, e la pone in luogo occulto! E tutto il popolo risponderà e dirà: Amen» (Dt 27,15).

     ■ «Benedite quelli che vi perseguitano; benedite e non maledite» (Rm 12,14).

     La prima asserzione si trova sul piano della verità oggettiva, la seconda sul piano dell’etica interpersonale. Facevo anche notare che Gesù e gli apostoli lanciarono il loro «guai», la maledizione e l’anatema contro chiunque relativizzava la Parola di Dio con le proprie tradizioni, chiunque predicava un «altro evangelo», chiunque insegnava dottrine contrarie all’insegnamento apostolico e chiunque praticava atti abominevoli di natura sessuale (p.es. incesto) o religioso (p.es. idolatria).

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Domenico Falbo

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1. {Domenico Falbo}

 

Noi giudei cristiani benediciamo sempre seguendo Luca 6,27 e Romani 12,14, se si tratta delle azioni d’una persona. Le leggi della santa Torà, però, e degli insegnamenti del Signore Gesù, non si possono alterare. Riguardo all’idolatria, quindi, il vero cristiano può citare e deve pretendere che si osservino le leggi divine.

     La legge divina va rispettata. Se c’è la maledizione per chi la infrange, è la maledizione che viene dalla volontà divina e non dalla nostra volontà.

     In breve, riguardo alle offese verso di noi non dobbiamo maledire chi lo fa, ma chi trasgredisce la legge divina, è automaticamente maledetto dal Signore. Anche se noi non lo malediciamo, noi non possiamo sostituire il volere dell’Altissimo. {8 maggio 2008}

 

Nota redazionale: Riguardo al gruppo cripto-cattolico, di cui Domenico Falbo fa parte, rimandiamo al seguente articolo: ► Centro antiblasfemia alias Ebrei per Gesù {Nicola Martella - Argentino Quintavalle}.

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Bene_maledire_Parla_R34.htm

12-05-2008; Aggiornamento:

 

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