Qui di seguito discutiamo l’articolo «Il
clero alla luce del Nuovo Testamento», in cui Nicola Martella si confronta su questo soggetto
con Salvatore Gallo, un cattolico militante. Rispondendo a lui, abbiamo
mostrato che i ministeri nel NT non costituivano una specie di casta religiosa o
di clero nelle chiese, essendo intesi semplicemente come servizi all’interno
del corpo di Cristo. I ministeri di guida nelle chiese (1 Tm 3; Tt 1), le
funzioni ministeriali da loro esplicate (Ef 4) e i carismi necessari al riguardo
non stabiliscono, quindi, alcuna casta speciale, che come clero abbia funzioni
sacerdotali particolari rispetto agli altri credenti. Nei loro scritti gli
apostoli insistettero proprio sul servizio di tutti verso tutti e sul fatto che,
a differenza con l’antico patto, nel nuovo patto c’è un sacerdozio diffuso, ossia tutti
i rigenerati sono sacerdoti del Signore. Tale sacerdozio universale di tutti i redenti
esclude, quindi, di per sé una speciale nomenclatura religiosa distinta da sedicenti «laici».
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
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1. {Gaetano
Nunnari}
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Salvatore Gallo
dovrebbe anche spiegarci Matteo 23,9: «Non chiamate nessuno sulla terra
vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli».
Come mai chiamano il papa «santo padre»? E dovrebbe anche spiegarci come
mai tutti questi «santi padri» infallibili, che si arrogano l’appellativo
di vicari di Cristo (che vergogna!) hanno coperto i pedofili, gli scandali dello
IOR, ecc.
L’unico papa di «buona volontà» l’hanno fatto fuori dopo 33 giorni di papato,
proprio perché voleva moralizzare il Vaticano S.p.A.; se ne deduce che il
Vaticano S.p.A. è diretta da immorali. Sbaglio per caso? {01-08-2011}
2. {Mario
Mariano, ps.}
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Contributo: «Se camminiamo nella luce,
come Egli è nella luce, abbiamo comunione l’uno con l’altro, e il sangue di
Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato» (1 Gv 1,7). Ciò vale sempre
se si osservano tutti i suoi comandamenti, cosa che la chiesa cattolica
fa! Beh, io ci aggiungerei anche questi versetti Sig. Martella!
■ 1 Cor 4,15: «Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma
non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù,
mediante il vangelo». In tale testo S. Paolo addita se stesso quale «padre»
spirituale dei Corinzi senza nessuna possibilità di fraintendimento.
■ Ef 3,14ss: «Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal
quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda,
secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo
Spirito nell’uomo interiore».
■ Atti 20,28: «Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale
lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli
si è acquistata con il suo sangue».
■ Ef. 4,11s: «È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come
profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere
idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di
Cristo».
■ 1 Tim 2,7: «E di essa io sono stato fatto banditore e apostolo - dico la
verità, non mentisco, maestro dei pagani nella fede e nella verità».
■ Atti 26,15s: «E io dissi: Chi sei, o Signore? E il Signore rispose: Io sono
Gesù, che tu perseguiti. Su, alzati e rimettiti in piedi; ti sono apparso
infatti per costituirti ministro e testimone di quelle cose che hai visto e di
quelle per cui ti apparirò ancora».
■ Eb 13,7: «Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la
parola di Dio; considerando attentamente l’esito del loro tenore di vita,
imitatene la fede».
■ 1 Cor 4,16: «Vi esorto dunque, fatevi miei imitatori!».
■ 1 Cor 11,1: «Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo».
■ Ef 5,1: «Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi».
■ 1 Ts 1,6: «E voi siete diventati imitatori nostri e del Signore, avendo
accolto la parola con la gioia dello Spirito Santo anche in mezzo a grande
tribolazione»
■ 1 Ts 2,14: «Voi infatti, fratelli, siete diventati imitatori delle Chiese
di Dio in Gesù Cristo, che sono nella Giudea, perché avete sofferto anche voi da
parte dei vostri connazionali come loro da parte dei Giudei».
■ Fil 3,17: «Fatevi miei imitatori, fratelli, e guardate a quelli che si
comportano secondo l’esempio che avete in noi».
■ Gv 20,21: «Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato
me, anch’io mando voi”». Egli è sommo sacerdote, sommo maestro, sommo
rabbuni, ecc. ecc., e manda i suoi discepoli a fare la stessa cosa.
Quindi, Gesù Messia
ha dato un falso insegnamento!? E Paolo è un contraddittore dell’insegnamento di
Gesù!? Sei tu che male interpreti... a mio avviso!! {01-08-2011}
▬
Risposta (Nicola
Martella): È evidente che «Mario Mariano» è solo un falso nome; e io con
pseudonimi non dialogo volentieri.
Detto ciò, la tua versettologia assortita non mostra che al tempo del NT
ci fosse un clero, ma solo servizi affidati a persone, fintantoché
c’erano in loro le premesse (1 Tm 3; Tt 1). Tali servizi nelle chiese non
elevava tali persone al rango di chierici, a cui rivolgersi col titolo
di «padre», «santo padre», monsignore», «eccellenza» e così via. Essere un
modello da imitare, non statuisce un clero rispetto a laici. Infatti, tutti
i credenti sono sacerdoti regali, e come tali non necessitano di un clero
particolare, visto che hanno già Cristo quale Mediatore, Garante e sommo
Sacerdote. Le conclusioni, specialmente alla fine della citazione di Giovanni
20,21, sono semplicemente errate; Gesù non mandò nessuno a prendere il suo
posto particolare (Fil 2,9ss), né elevò i discepoli gli uni sopra gli
altri in senso gerarchico (Mt 23,8-12).
«Che cos’è dunque Apollo? E che cos’è Paolo? Sono dei servi, per mezzo
dei quali voi avete creduto; e lo sono secondo che il Signore ha dato a ciascuno
di loro... Nessuno dunque si glori degli uomini, perché ogni cosa è
vostra: e Paolo, e Apollo, e Cefa, e il mondo, e la vita, e la morte, e le cose
presenti, e le cose future, tutto è vostro; e voi siete di Cristo, e
Cristo è di Dio» (1 Cor 3,5.21ss).
3. {Salvatore
Gallo}
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Contributo: E «pastore» si può
usare? Oppure indica una «funzione» soltanto e non va usata mai come «titolo»?
{01-08-2011}
▬
Risposta 1
(Nicola Martella): Salvatore Gallo, «pastore» nel NT è una funzione
ministeriale e non un titolo di cui fregiarsi; intende propriamente chi fa «cura
pastorale». Chi si fregia oggigiorno di tale appellativo come un
titolo, sbaglia come chi si fa chiamare «prete» o altro. Io non uso tale
sedicente titolo.
I principali
ministeri di guida del NT sono solo due: «sorvegliante» (episkopos)
o «anziano» (presbyteros), che sono la stessa cosa, e «servitore» (diakonos).
A seconda dei carismi, che posseggono, avranno delle funzioni
ministeriali diverse e svolgeranno un servizio differente nelle
chiese o in terra di missione in conformità con Efesini 4.
▬
Replica (Salvatore Gallo): Dunque non
bisogna neanche chiamare «anziano» o «presbitero / prete» nessuno?
Il pastore
non esercita forse la sua funzione ministeriale per conto di Cristo e
in favore degli altri fratelli? In tal caso il «pastore» non funge da
intermediario tra Cristo e i fratelli, che ascoltano il suo sermone?
L’ambasciatore
non è forse un mediatore? «...tutto è da Dio, il quale ci ha
riconciliati con sé mediante Cristo, e ha affidato a noi il ministero della
riconciliazione; è stato Dio, infatti, a riconciliare con sé il mondo in Cristo,
non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della
riconciliazione. Noi fungiamo quindi da ambasciatori per cristo, ed è
come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo:
riconciliatevi con Dio» (2 Cor 5,18-20). {01-08-2011}
▬
Risposta 2
(Nicola Martella): Salvatore Gallo, cominci nuovamente con le tue «elefantasie»
o vuoi attenerti al tema, da cui siamo partiti? Per questi giochetti
speculativi, in cui si fa tira e molla con l’elastico dialettico, non ho tempo.
I ministeri di
conduttore (o anziano) non sanciscono alcun clero, visto che sono
servizi a favore della fratellanza. Come io servo gli altri, questi ultimi
servono me. Nelle chiese da me fondate, in comunione con altri missionari,
abbiamo insegnato la partecipazione di tutti verso tutti, secondo i
carismi ricevuti. Addirittura la predicazione è un momento partecipato.
Chi fa cura pastorale, ad esempio come me, offre ai credenti e non un
servizio di «servo inutile»: «Così anche voi, quando avrete fatto
tutto ciò che v’è comandato, dite: Noi siamo servi inutili; abbiamo fatto quel
che eravamo in obbligo di fare» (Lc 17,10).
L’unico Mediatore fra Dio e gli uomini rimane Cristo; chi ha un ministero è
solo un servitore. Il suo servizio non lo eleva a uno status clericale
rispetto agli altri, visto che tutti servono tutti nella famiglia di Dio
e visto che il sacerdozio è universale e abbraccia tutti i credenti.
L’ambasciatore è un portavoce di chi lo ha mandato. Egli ha da riferire un
messaggio. Ciò non lo eleva allo status di una particolare nomenclatura
clericale nel seno del popolo di Dio.
Purifica la tua mente dal clericalismo ed entra nella libertà dei figli di
Dio, dove tutti sono sacerdoti del Signore, senza gerarchia e senza clero, ma
solo servi e conservi di tutti i rigenerati in Cristo Gesù.
▬
Osservazioni (Davide Forte): Salvatore
Gallo, ho letto i tuoi commenti. Speravo che avessi trovato una pezza
d’appoggio, dove posare la casta sacerdotale o il pontifex maximus; mi
hai deluso, non hai trovato nulla! Lo sai perché? Gesù ha abolito il
sacerdozio, perché i sacerdoti per primi erano impuri, quindi il sacrificio
continuo fu eliminato; Gesù, l’Agnello di Dio, ha assorbito tutti i peccati
dell’umanità, che spererà in Lui. Poi ha costituito gli apostoli (= mandati),
non più per successione, ma per elezione da parte dello Spirito
Santo; ora c’è l’apostolato e questi non vengono nominati da uomini, ma
direttamente dal Signore Gesù. Pace. {02-08-2011}
4. {Giuseppe Lo
Porto}
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Contributo: «Invano mi rendono il loro
culto, insegnando dottrine che sono precetti umani» (Mt 15,1,9). «Le cose
che Dio ha purificato, non farle tu impure» (At 10,15).
I Farisei
trovarono l’unica loro risorsa nel popolo, dal quale trassero le loro ricchezze.
Nel 76-67 a.C. i farisei ebbero il loro periodo d’oro, con l’aiuto della regina
Alessandra Salomè, che diete loro autorità su ogni cosa; infatti ella comandò
anche al popolo di sottomettersi alla loro autorità. E da qui in poi, la Torah
verrà messa da parte, per far posto ai precetti fatti da uomini. Per cui la
radice della tua denuncia verso i precetti fatti da uomini, trova la sue
origine in questo evento.
La riflessione da trarre è la seguente: «A chi stiamo ascoltando?». Noi
crediamo, che dobbiamo prendere le distanze da coloro, che in altre confessioni
religiose insegnano dottrine non bibliche. Tuttavia, senza neanche accorgerci,
tali nemici della sana dottrina possono trovarsi proprio dentro le nostre
comunità e sono quelli, che con le loro eresie (prodotte dalla loro stessa
immaginazione, per mala interpretazione) conducono le greggi dell’Eterno in
profondi baratri, dai quali difficilmente ne usciranno. Sono uomini che
insegnano nuove dottrine, nuove realtà teologiche, nuove visioni sul
Padre, sul Figlio e sullo Spirito Santo.
Cari fratelli, illustri studiosi della verità, come possiamo noi semplici
credenti
difenderci dalle eresie?
In una chiesa pentecostale, un conduttore, alla fine del culto domenicale, mi si
avvicino e mi disse: «Fratello Giuseppe, se vuoi che il Signore ti guarisca
dalla tua infermità, prendi tutti i tuoi beni e donali al Signore; lo
farai con digiuni e preghiere, poi domenica vieni in chiesa e con grande gioia
fa’ il tuo voto al Signore, ringraziandolo per il miracolo che ti farà». A
motivo di questo pastore fui allontanato da quella comunità, perché gli risposi:
«Un solo sacrificio ha pagato il prezzo della mia guarigione: le lividure di
Gesù». E posso dirvi con franchezza che allora, a motivo della mia infermità,
pesavo a mala pena 41 kg; oggi grazie al miracolo gratuito di Dio sono 88 kg, e
non ho mai digiunato o fatto offerte a Dio, se non sacrifici di lode e
d’ubbidienza alla sua volontà.
Vorrei dire quanto segue a quanti tra i nostri fratelli hanno svuotato tutti i
loro beni nelle cassa delle comunità evangeliche, per ottenere il miracolo
da Dio: Ebbene, fratelli, vi dico che voi quel miracolo non lo riceverete mai,
poiché tale cosa fece Simon Mago, che voleva comprare con i suoi soldi i doni di
Dio. Scusate la mia acuta ignoranza: se il miracolo è un dono elargito da Dio,
perché allora credi a chi ti dice che lo devi pagare?
Nicola Martella, pongo a te questa domanda: Il miracolo si compra? Quando
Gesù guariva le persone 2.000 anni fa, chiedeva a questi un compenso? O bisogna
farlo forse, perché Gesù dice al lebbroso: «Va’… e fa’ l’offerta»? [Mt
8,2]. Allora beati saranno i ricchi, i quali con i loro denari potranno
comprarsi tutti i miracoli, che desiderano che Dio gli faccia.
L’unica cosa che Dio vuole da voi, fratelli e sorelle, è il timore e
l’ubbidienza, poi, come ha ben detto altrove il fratello Nicola, il resto lo
ha già fatto Gesù Cristo. Dio benedica i miei fratelli che combattono a motivo
della verità, affinché la sua luce risplenda su tutti noi. Amen. Ti chiedo
scusa, Nicola, se sono andato fuori tema. Pace. {31-07-2011}
▬ Risposta (Nicola Martella): Sì, questo
contributo è alquanto fuori tema, sebbene non fuori luogo, visto che mostra un
clericalismo mercenario in alcune chiese; chi ama la verità, deve
combattere le deviazioni dovunque esse si trovino. Anche in certe chiese
evangeliche si sta alimentando una schiera di nuovi «chierici», che amano
fregiarsi di titoli altisonanti (apostoli, profeti, ecc.). Essi intendono vivere
a spese di tali chiese. Predicano la prosperità (specialmente la loro),
impongono decime a loro favore, «mungono» fino al sangue le pecore, fanno
dipendere da loro stessi la benedizione del Signore e fanno dipendere
l’intervento di Dio da quanto i credenti danno. Si sta facendo strada un
nuovo clericalismo catto-evangelico, ossia evangelico di nome, ma con forme
e vizi attinti dal cattolicesimo. Sono i nuovi lupi famelici nel gregge,
i seguaci di Balaam (da ebr. Ba’al`am «dominatore di popolo») o
Nicolaiti (gr. = dominatori di popolo), i falsi apostoli che spennano
le chiese, come già avvenne a Corinto (2 Cor 11,3ss.13ss). [Per l’approfondimento:
►
Inflazione di titoli altisonanti nelle chiese; ►
Decime e offerte volontarie; ►
Le decime e i pastori prosperanti; ►
Dona 100 Real - Dio ti dà il doppio!]
5. {}
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6. {}
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10. {}
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11. {}
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12. {Autori
vari}
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Antonio Capasso:
Ottimo studio, caro Nicola; ma credo che Salvatore Gallo difficilmente si
ricreda delle sue dottrine. Egli non è desideroso di cercare la verità, ma solo
di difendere, a spada tratta e contro ogni evidenza biblica, le sue idee.
{01-08-2011}
■
Salvatore Gallo: Grazie,
Capasso, per i tuoi giudizi gratuiti nei miei confronti. {01-08-2011}
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Clericalismo_NT_OiG.htm
03-08-2011; Aggiornamento: |