Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia.

  Ecco le rubriche principali:
■ Scenario biblico
■ Vita di comunità
■ Abbecedario riflessivo
■ Ad acta
■ Dietro il velo
■ Casella postale biblica
■ Variazione delle costanti
■ Puntigli e indovinelli
■ Sapienza da quattro soldi
■ Massime e minime
■ Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

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COME SCEGLIERE I PROPRI GOVERNANTI? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Nell'articolo «Come scegliere i propri governanti» abbiamo presentato alcuni principi morali «laici», ricavati dalla sacra Scrittura, con cui misurare le persone e con cui scegliere quelle migliori. Ecco qui di seguito alcune reazioni dei lettori, tra cui alcuni politici che ricevono l'invito alla lettura. Dopo aver ricevuto da questi ultimi della pubblicità, ho scritto loro quanto segue: «Cari amici, oggi ho ricevuto la vostra pubblicità cartacea e sono stato sul vostro sito. Vi segnalo questo mio articolo messo oggi in rete». Riporto i contributi di quanti mi hanno risposto.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Wilhelmine Schett

2. Peter Gordon

3. Giovanni Occhiello

4. Dir. dell'Ente Morale

5. Antonio Angeloro

6. Nicola Martella

7.

8.

9.

10.

11.

12.

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Wilhelmine Schett}

 

Contributo: Forse questo link può servire per scegliere il male minore. Un caro e fraterno saluto {Mina Welby; 8 aprile 2008}

 

Nota redazionale: Suo marito Piergiorgio Welby ha fatto parlare di sé nelle cronache per il suo caso umano. Mina è candidata nelle liste del Partito Radicale.

 

Risposta: Cara Mina, shalom. Sono stato sulla pagina indicata. Grazie. Dio innalzi gli umili e i giusti e abbassi i superbi e coloro che tramano alle spalle dei miseri. Nella Parola di Dio si legge: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili» (Giacomo 4,7; 1 Pietro 5,5). «Egli ha operato potentemente col suo braccio; ha disperso quelli che erano superbi nei pensieri del cuor loro; ha tratto giù dai troni i potenti, e ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni i famelici, e ha rimandati a vuoto i ricchi» (Luca 1,51ss). Saluti in Gesù Messia... {Nicola Martella}

 

Replica: Grazie, Nicola, voglio prendere umilmente l'impegno politico dalle mani delle persone che eventualmente mi eleggeranno e operare in verità e giustizia, esaminandomi sempre davanti alla mia coscienza. Un caro saluto. {Mina Welby; 8 aprile 2008}

 

 

2. {Peter Gordon}

 

Ho trovato piacere nel tuo articolo; sembra in questi giorni tu troverai che tutti i partiti politici, che hanno una politica cristiana sono corrotti e liberali. Qui in Scozia e nel Regno Unito noi abbiamo leader compromessi e chiunque si erge contro di loro, è chiamato folle o fuori di testa. Se tu guardi all’Olanda, essi hanno un partito cristiano, ma [tali politici] sono corrotti, essendo pro-aborto ed ecumenici.

     Io non sono sicuro del tuo sfondo, Nicola, ma ti raccomando quest'uomo, il Dott. Ian Paisley, e la lettura del suo materiale. […] {8 aprile 2008}

 

Nota redazionale: Peter ha scritto in inglese. Ho cercato di tradurre al meglio.

 

 

3. {Giovanni Occhiello}

 

Caro Nicola, grazie di tutto. Vado a leggere l’articolo. Ma da quello che vedo da queste prime righe, i punti di contatto sono tantissimi. Cordialmente… {9 aprile 2008}

 

Nota redazionale: Egli è un responsabile della formazione politica «Italia dei Valori».

 

 

4. {Direttore dell'Ente Morale}

 

Contributo Come ben saprai l’attuale legge elettorale non ci consente di scegliere o misurare nessun candidato e nessuna persona «meno peggiore», ma solo il Presidente e lo schieramento che lo propone per cui il richiamo ai «principi laici» tratti dai brani biblici non è purtroppo in questa occasione di grande aiuto. {9 aprile 2008}

 

Nota redazionale: Si tratta del responsabile dell'Opera delle chiese dei Fratelli in Italia.

 

Risposta: Hai ragione a livello nazionale. Di questo avevamo già dibattuto precedentemente. L’articolo è comunque valido a livello locale, provinciale e regionale. In futuro lo sarà, speriamo, nuovamente a livello nazionale, quando questa iniqua legge elettorale verrà cambiata. {Nicola Martella}

 

 

5. {Antonio Angeloro}

 

Devo dire che ultimamente ho notato molto interesse, da parte di tanti lettori del sito, circa il tema attuale delle prossime elezioni politiche. Ma ti dirò... sinceramente ho fatto molta fatica a leggere i vari articoli o temi di discussione, perché in tanti d’essi ciò che prevaleva erano per lo più pensieri personali, basati sul proprio modo di vedere tali questioni di carattere etico / pratico, piuttosto che sulla Parola vivente e attuale di Dio. Talvolta mi è sembrato di leggere solo, parole, parole, parole... che però il più delle volte non aiutano affatto a comprendere meglio le cose. Tuttavia, questa non è una critica rivolta a nessuno, né voglio sminuire o criticare le opinioni altrui; era solo una impressione personale!

     Premesso questo, devo dire che ho apprezzato molto, invece, l’articolo che hai scritto circa il modo in cui scegliere i propri governanti, perché, non conteneva parole o riflessioni talvolta anche stancanti da leggere, ma dei semplici e chiari riferimenti biblici attinenti l’argomento in questione.

     Tuttavia a prima lettura, come suol dirsi, mi è balzata immediatamente in mente una riflessione e cioè: se io come cristiano devo scegliere i miei governanti in base ai criteri della Scrittura, beh allora forse alle prossime elezioni farei meglio a starmene a casa, perché chi di loro risponde a quei criteri?

     Tante volte in questi giorni, dialogando su questi temi con credenti, mi è capitato di sentir dire che dal momento che nessun politico o nessun programma politico è perfetto allora è meglio scegliere «il male minore»!

     Altri ancora ritengono che bisogna scegliere non tanto guardando alle questioni materiali, perché nessun politico s’attiverà davvero per risolverle, ma piuttosto badando che lo schieramento politico per cui si vota, non sia contro l’Evangelo o comunque non limiti la nostra libertà di cristiani di predicarlo!

     Ma come figlio di Dio mi chiedo se questo non sia un modo limitato d’affrontare le questioni!

     Come tu hai fatto notare nel tuo articolo, la Parola di Dio ci dà delle chiare indicazioni circa la scelta di coloro che devono governare, per cui mi chiedo: chi siamo noi per decidere su quali d’essi essere intransigenti e su quali invece, lasciar correre? Se diciamo che ogni scrittura è ispirata da Dio e quindi utile per noi, come è possibile fare delle parzialità circa ciò che Dio dice?

     Personalmente faccio parte di quella schiera di persone che non credono affatto nella politica, ma che conosce il comandamento del Signore d’essere sottoposti alle autorità costituite. Tuttavia non mi sembra che essere sottomessi implichi per forza il fatto di schierarsi con una d’esse! O per lo meno... non mi sembra che la Scrittura esprima in nessuna pagina un tale concetto!

     Si può essere sottomessi nei confronti delle autorità, pur non schierandosi con i loro modi di vedere o pensare!

     Non c’è scritto da nessuna parte nella Bibbia che come cristiani siamo chiamati per forza a identificarci con uno schieramento politico piuttosto che con un altro, pena lo scadere dall’essere sottomessi!

     E poi se come cristiano io devo scegliere le autorità in relazione ai «parametri» biblici, allora devo rispettarli tutti, senza tralasciarne alcuno, perché altrimenti m’ergerei a giudice della Parola, decidendo cosa posso rispettare e cosa no!

     È vero che non tutti i politici sono dei corrotti, degli stolti, degli immorali o dei sovvertitori della giustizia, ma è pur vero che non c’è n’è uno solo che si possa sottoporre all’esame dei criteri biblici, che tu hai messo in evidenza, senza che risulti mancante in uno o più d’essi.

     Tanti cristiani si sentono legati allo schierarsi politicamente, asserendo che finché abbiamo la libertà, dobbiamo farne un buon uso, finché abbiamo la democrazia dobbiamo sfruttarla, e non è raro nel discorrere con alcuni, sentir dire che se non schierarsi vuol dire quasi preferire la dittatura alla democrazia, o comunque disprezzare la democrazia ottenuta anche attraverso la sofferenza e le lotte dei nostri «padri». Ed a questo titolo è altrettanto frequente sentirsi riportare l’esempio d’Israele che dopo la liberazione dalla schiavitù egiziana rimpianse l’Egitto disprezzando il Signore.

     Tuttavia non mi sembra che l’alternativa che Dio sottopose all’attenzione del popolo Israelita fosse la democrazia!!

     Questa non era, e non fu mai, nei piani di Dio per Israele! Egli aveva previsto il suo governo sul suo popolo, la teocrazia, e non certo la democrazia intesa come la libertà di fare o pensare come meglio pare e piace!

     Per cui credo sia quanto meno fuori luogo prendere Israele ad esempio, o la sua storia, per difendere la democrazia attuale di cui possiamo godere noi oggi!

     Con ciò non voglio assolutamente dare l’idea di disprezzare la libertà di cui possiamo godere nel nostro paese, anzi la considero un dono prezioso del Signore, tuttavia non credo che, pur di difenderla, sia chiamato dal Signore stesso, a schierarmi o meno con uno o più partiti politici!

     Come tu hai ben messo in evidenza, il Signore ci chiama come cristiani, a non confidare in alcuna autorità umana, ma altresì a essere sottomessi a esse, pregando il Signore affinché Egli dia loro saggezza per poter governare al meglio!

     Se le cose vanno bene, certo non dipende dall’uomo o dalle autorità umane, ma dalla guida che Dio ha su di esse!

     Per cui credo che, più che preoccuparsi del modo in cui schierarsi, come cristiani dobbiamo impegnarci a pregare affinché la saggezza di Dio sia sopra d’esse; e se i leader politici non rispondono alle caratteristiche che la Scrittura evidenzia, allora non dobbiamo aver paura di prendere le distanze dalle loro posizioni!

     Questo non vuol dire né non essere sottomessi, né disprezzare la libertà, ma semplicemente non scendere a compromessi con l’uomo pur di essere coerenti e ubbidienti alla Parola di Dio!

     Ovviamente tutto ciò che ho scritto non vuol essere una critica nei confronti di nessuno, né volevo dare l’impressione di voler fare da maestro a nessuno (se ho dato quest’impressione chiedo scusa!), sono delle semplici riflessioni che scaturivano dalla lettura del tuo articolo, con cui concordo pienamente, dal momento che hai evidenziato delle chiare verità bibliche! {9 aprile 2008}

 

 

6. {Nicola Martella}

 

Nella Scrittura ci sono temi etici chiaramente trattati, altri sono trattati solo in modo contingente e altri ancora non sono trattati per nulla. Quindi che i cristiani esprimano in tali casi le loro opinioni e abbiano convinzioni leggermente, parzialmente o del tutto differenti, è del tutto legittimo. Quando si attribuisce agli altri «parole, parole, parole…», si può girare lo spiedo e dire: «Chi è senza peccato, scagli la prima pietra!». Non dobbiamo avere timori di confrontarci. Nelle cose non chiaramente rivelate non c’è una sola verità, ma solo convinzioni personali legittime (cfr. Rm 14).

     Dal lungo contributo traspira un certo disfattismo e nichilismo del lettore e di altri che egli cita, ad esempio: «Farei meglio a starmene a casa», «[nessuno] di loro risponde a quei criteri», «nessun politico o nessun programma politico è perfetto», eccetera. Lo stesso si potrebbe dire per altre categorie elettive o per i conduttori di chiesa, eppure bisogna riconoscerli.

     In temi del genere, dove la Scrittura non dà chiari criteri, si possono effettivamente mettere in gioco differenti criteri etici e razionali, che si fa bene a tener presente, ad esempio: scegliere il male minore (o il bene maggiore), scegliere coloro che non sono contro l’Evangelo, che non hanno ambizioni autoritarie, che non limitino ai cristiani la loro libertà di predicare l’Evangelo o addirittura di radunarsi.

     Vedo nello scritto un pericoloso dualismo. Si vuole lasciare il bene della città (polis) nelle mani degli empi soltanto, disinteressandosi di chi ci governa (visto che nessuno corrisponde ai criteri!) e poi viene ricordato il principio biblico di essere sottoposti alle autorità e di pregare per loro! È una contraddizione. Non si tratta di schierarsi politicamente o di identificarci con uno schieramento politico, ma di scegliere (visto che la democrazia lo permette!) i governanti migliori a livello locale, provinciale, regionale e nazionale. Si pensi all’avvento, ad esempio, del fascismo e del nazismo e al grande male che ciò ha portato sulle società europee; e i cristiani hanno permesso tutto ciò in modo fatalistico e in certi casi hanno visto in tali dittatori il cosiddetto «uomo della provvidenza»! Questo è un pericoloso infantilismo politico e morale.

     Quando si sceglie in campo sociale e politico, non siamo chiamati ad applicare in ogni caso tutti i criteri morali possibili (visto che la Bibbia non presenta mai in modo concentrato e chiaro dei criteri biblici per i governanti della società), ma di scegliere le persone migliori concretamente disponibili.

     Effettivamente siamo così abituati alla libertà e alla democrazia qui da noi (pur essendo una cosa abbastanza rara nel modo!), che non riflettiamo quanto esse siano preziose. Essere perseguitai per le proprie opinioni e convinzioni da una dittatura politica o religiosa è ciò che sperimentano milioni di persone (anche cristiani) e volentieri vorrebbero almeno un po’ della democrazia e libertà che noi abbiamo. Si sbaglia comunque a parlare della teocrazia d’Israele, contrapponendola alla democrazia occidentale; sono due cose differenti. Si sbaglia pure quando si parla della chiesa come teocrazia, perché chi lo fa non capisce che cosa sia una «teocrazia».

     Probabilmente si confonde il governo di Dio sul mondo con il fatalismo, quando si pensa e dice che il bene di una nazione non dipenda dall’uomo o dalle autorità umane. Di là dal fatto che nessuno ha guardato nel consiglio segreto di Dio, la Scrittura insegna che Dio benedice una nazione in cui regna la giustizia e la giudica quando supera una certa misura d’iniquità (Gn 15,16), ma la risparmia quanto tale soglia viene abbassata mediante il pentimento (cfr. Ninive). Non si può attribuire a Dio l’avvento delle dittature e delle persecuzioni.

     Nuovamente ribadisco che, quando si vota, non significa schierarsi ma scegliere le persone migliori. Non ci si può disinteressare delle elezioni (restando a casa), per poi chiedere di pregare per le autorità, che vincono le elezioni, e subito dopo aggiungere pure che si debba prendere le distanze dai leader politici eletti, qualora non corrispondano alle caratteristiche morali richieste dalla Bibbia! Questo è infantilismo politico e morale. È la via che ha portato Hitler al potere, e non solo lui. Non contrapporsi al male al suo nascere, rende colpevoli e corresponsabili del male! (cfr. Ef 5,11).

     Non dobbiamo desiderare in senso masochistico che arrivi finalmente il dittatore escatologico, ma che venga del bene alla «città» e che possiamo vivere una vita tranquilla e pacifica che ci permetta di vivere la devozione, il servizio del Signore e il mandato missionario (1 Tm 2,1-4).

     «Cercate il bene della città dove io vi ho fatti portare in cattività, e pregate l’Eterno per essa; poiché dal bene d’essa dipende il vostro bene» (Gr 29,7).

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Governanti_scegli_parla_Mds.htm

09-04-2008; Aggiornamento: 14-04-2008

 

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