Lungi da noi però
dall’appoggiare una qualsiasi forma d’incesto oggigiorno; la questione è prima
morale e solo poi eugenetica. Qui ci preme solo una verità storica ed esegetica.
Che cosa dice la Legge mosaica in merito? Da quale grado di parentela in poi si
considerava nella Torà un rapporto matrimoniale incestuoso?
La Legge mosaica non proibiva il matrimonio fra fratellastri e
sorellastre. Levitico 18 e 20 non parlano di matrimonio, ma dei rapporti
illeciti, specialmente nei culti di Ba`al Melek (= Molok), in cui c’erano orge
(cfr. Baal-Peor Numeri 25,1ss; Osea 9,10; Ezechiele 22,9ss) e sacrifici di
bambini (Levitico 18,21; 20,2-5). Nella Legge mosaica era considerato incesto
prevalentemente il rapporto sessuale fra genitori e figli, come pure una
relazione sessuale fra fratelli e sorelle, figli dello stesso padre e della
stessa madre. Il rapporto matrimoniale di generi differenti fra zii e nipoti,
fra cugini e fra fratellastri non era proibito.
Faccio notare che anche Abramo sposò la sua
sorellastra Sara: «Ella è proprio mia sorella, figlia di mio padre, ma
non figlia di mia madre; ed è diventata mia moglie» (Genesi 20,12). Eppure
la sua discendenza era sana (anche vista la loro età!) ed è arrivata fino a
oggi.
Inoltre Isacco sposò sua
cugina Rebecca (Gn 25,20), e Giacobbe sposò le sue due cugine Lea e
Rachele (Genesi 29). Esaù prese per moglie sua cugina Mahalat, figlia d’Ismaele
(Genesi 28,9). Kaleb diede sua figlia Acsa in moglie a suo nipote Otniel, figlio
di suo fratello Kenaz (Giosuè 15,17; Giudici 1,13).
Le figlie di Lot, pensando probabilmente di essere rimaste sole al mondo e di
non poter dare una progenie al padre, s’unirono in modo incestuoso con
lui, a sua insaputa (Genesi 19,31-36). Questo era comunque un caso che la Legge
mosaica condannava come incesto. In ogni modo, da questo rapporto sessuale
(inconsapevole per Lot) nacquero i Moabiti e gli Ammoniti, due popoli che
vissero per millenni nella loro terra (vv. 37s). Poi furono deportati e dispersi
dai Babilonesi (Geremia 48,11ss.46s; cfr. 49,6 ritorno).
È scritto la madre di Aaronne e di Mosè era la zia del loro padre Amram
(Esodo 6,20); ciò non era in contrasto con Levitico 18,14, poiché qui si parlava
di rapporti illegittimi verso la propria zia. Roboamo, figlio di Davide, sposò
Mahalat, figlia di suo fratello Jerimot (2 Cr 11,18). Poi si prese Maaca,
figlia di suo fratello Absalom (v. 20).
Si noti che Tamara
e Amnon erano ambedue figli di Davide, ma di madre diversa. Ella non ebbe
scrupoli a dire al fratellastro, che la voleva violentare: «No,
fratello mio, non farmi violenza;
questo non si fa in Israele; non
commettere una tale infamia! Io dove andrei a portar la mia vergogna? E quanto a
te, tu saresti messo tra gli scellerati in Israele. Te ne prego,
parlane piuttosto al re, ed egli non mi
negherà a te» (2 Samuele 13,12s).
Oggigiorno, certo, la sensibilità morale e culturale e le leggi sono
cambiate (cfr. anche la poligamia). Non siamo più in una teocrazia etnica, ma
siamo soggetti alle leggi dei nostri relativi Paesi e facciamo bene a
rispettarle. Noi non approviamo l’incesto di nessun genere e, come detto, qui si
tratta di una verità storica ed esegetica.
Per l’approfondimento si veda in Nicola Martella,
Disturbi e abusi, Sesso & Affini 3 (Punto°A°Croce, Roma 1998),
gli articoli: «L’incesto: aspetti generali», pp. 305-320; Il «para-incesto», pp.
321-325; «Mamme e parenti incestuosi», pp. 326-330; «L’incesto: aspetti biblici
e pastorali», pp. 331-340.
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/Incesto_Legge_S&A.htm
28-08-2009; Aggiornamento:
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