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È il peccato che caratterizza
maggiormente la storia di Israele nel periodo pre-esilico ed è forse a causa di
essa che Efraim e Giuda furono deportate. Tutte le accuse che il Signore fa a
Israele attraverso la bocca dei profeti in generale e di Isaia in particolare,
possono essere associate a queste pratiche che portavano ad una contaminazione
spirituale. {elaborazione: Francesco Bozzi - rielaborazione: Nicola Martella}
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Dio proibisce nella Bibbia ogni rappresentazione di potenze
spirituali presenti in cielo, sulla terra e sotto la terra, e proibisce la
ricerca da parte dell’uomo di ogni contatto con tali potenze. Nel Decalogo, la costituzione morale del patto
d’Israele, si legge questa rivendicazione di Jahwè: «Non
avere altri dèi [ebr. Elohim = autorità] nel mio cospetto.
Non ti fare scultura alcuna né
immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o
nelle acque sotto la terra; non ti
prostrare dinanzi a tali cose e non servire loro, perché io, l’Eterno, il
Dio [ebr. Elohim] tuo, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui
figli…» (Es 20,3ss; Dt 5,7ss). Gli Israeliti erano in obbligo di maledire
chi si faceva una qualsiasi immagine destinata al culto (Dt 27,15). Nel NT le cose non stanno diversamente. Essere
un «fratello» in Cristo e idolatra è di per sé una contraddizione che separa
immancabilmente dalla comunità dei santi (1 Cor 5,11), poiché ciò esclude dal
regno di Dio (1 Cor 6,9). L’idolatria è ascritta tra le «cose malvagie» che
bisogna rifuggire (1 Cor 10,7.14). È così perniciosa che l’apostolo Giovanni
fece un appello finale al riguardo: «Figliuoli, guardatevi dagli idoli»
(1 Gv 5,21). È una delle «opere della carne» (Gal 5,19s). Si tratta di «nefande
idolatrie» dei pagani (1 Pt 4,3). Il destino degli idolatri è lo stagno di fuoco
(Ap 21,8) e lontano dalla città santa di Dio (Ap 22,15).
{Nicola Martella}
▬ Letteratura
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► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/Idolatria_UnV.htm
04-05-07; Aggiornamento: 01-05-2008
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