Quanto capiamo realmente
dell’altro «pianeta» (o altra metà della Luna)?
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Questa è una domanda abbastanza impegnativa (!). Credo che un uomo non può
cogliere tutto dell’universo femminile, ma è comunque uno sforzo importante da
compiere. Un passo iniziale è saperle ascoltare, perché le donne vogliono le
loro attenzioni (Vincenzo Russillo).
■ Penso poco, anche se
conoscendo una persona per tanto tempo, impari a capirla nelle reazioni che ha e
come si comporta nelle varie situazioni (Daniela Totaro).
■ Credo «abbastanza»
(Stefano Frascaro).
■ La nostra conoscenza
dell’altro pianeta è parziale o nullo. E quando crediamo di conoscerlo ci
accorgiamo che è differente da quello che sappiamo. È un altro pianeta
sconosciuto che dobbiamo scoprire giorno per giorno! (Guerino De Masi).
■ Generalmente poco, ma col tempo si approfondisce
qualcosa in più riguardo alla conoscenza nell’ambito sia d’una semplice amicizia
sia d’un rapporto coniugale (Silvano Creaco).
■ E chi lo sa? Nel film
«Ritorno al futuro» ricordo lo scienziato inventore della macchina del tempo (E.
Brown) che, a un certo punto del film, fece una battuta. Dopo aver risolto il
problema spazio-temporale si sarebbe messo a studiare un altro grande mistero
dell’universo... le donne! (Gaetano Nunnari).
■ Non abbastanza da poter
definire il quadro, ma neppure così poco da non poterlo inquadrare... se non
siamo troppo distratti ed egocentrici (Tonino Mele).
■ Direi che quando s’arriva
al punto di dire: «Ho capito bene come sei fatto», scopriamo qualcos’altro che
non sapevamo ancora (Michela Morgana, ps.).
■ Poco (Carla Illiano, ps.).
■ Questo
dipende. Se si vuole comprendere l’altro, lo si può comprendere. Per esempio,
per me è fantastico che i miei amici mi raccontano i loro problemi, loro sanno
che io sono disponibile per loro, anche se al principio ho avuto problemi a
comprenderli. Ma adesso, io sono contenta d’essere una buona amica per loro e io
amo aiutarli, sapendo che loro sono dei «ragazzi» e hanno altri pensieri diversi
da noi «ragazze». Ma è anche vero: ci sono alcune persone che possono
comprendere dell’altro «pianeta». E altri che comprendono poco (Rachel T.
Garcia).
■ Non so
quanto realmente capiamo o sappiamo dell’altro pianeta: credo che la Bibbia ci
viene incontro spiegandoci che la donna è il vaso più debole. L’uomo è quindi
più forte, è il capo della famiglia e della donna. Ma praticamente come si
traduce tutto questo nella vita di tutti i giorni come lo interpretiamo? La
donna ama sentirsi protetta, forse è più emotiva e quindi più fragile e più
debole. La donna è più sentimentale, vive appieno ogni piccola emozione, l’uomo
è forse più istintivo e meno emotivo. Questa diversità ci porta a volte a dire:
«Ma tu su che pianeta vivi»? (Caterina Annone, ps.).