1.
ALCUNE PREMESSE: In un
articolo precedente avevo riportato il dialogo
con una lettrice, che mi fece rivelazioni di prima mano su un predicatore
abbastanza in vista in Italia. Qui di seguito riporto il mio tentativo di
dialogare con «Arturo», come lo chiamiamo qui di seguito. Qui di seguito ci
preme specialmente il fenomeno spirituale e morale, che colpisce alcuni «leader
di successo», e non tanto la persona in se stessa.
Nel passato, io e Arturo abbiamo avuto diversi confronti,
specialmente da quando aveva palesato pubblicamente l’ambizione di essere un
nuovo riformatore della chiese in Italia sul modello del «movimento di Toronto».
Tuttavia, nessuno può rallegrarsi della caduta del proprio prossimo in un
peccato così grave come l’adulterio, visto che siamo fatti tutti di carne.
È scritto che «Elia era un uomo sottoposto alle stesse passioni che noi»
(Gcm 5,17). E l’unico, che vi seppe resistere fu solo Gesù: Il nostro Sommo
Sacerdote «è stato tentato in ogni cosa come noi, però senza peccare»
(Eb 4,15). Perciò, è scritto: «Chi pensa di stare dritto, guardi di non
cadere» (1 Cor 10,12). Tuttavia, una cosa è cadere nel peccato, altra cosa è
perseverare in esso o continuare a fare predicazioni, concerti e conferenze,
come se nulla fosse successo.
Non sapevo che cosa fare. Aspettavo, da una
parte, lumi dall’Alto; dall’altra, speravo che qualcun altro sapesse e ne
parlasse in rete. Tuttavia, non successe nulla di tutto ciò.
Avrei voluto chiedere direttamente ad
Arturo riguardo a come stavano le cose, ma sapevo che da anni mi aveva
bannato dal suo account di Facebook. Dopo vari mesi, per caso vidi che potevo
leggere nuovamente le sue notizie; egli aveva cancellato il suo vecchio account
e ne aveva aperto ben due nuovi. Dopo vari tentennamenti, mi decisi di
scrivergli. Un giorno trovai la sua risposta e iniziò una lunga
conversazione, se così si può dire: io scrivevo per cercare di capire, e lui mi
rispondeva in modo lapidario, sarcastico e provocatorio.
2. TENTANDO DI COMUNICARE CON «ARTURO»: Non è mia abitudine
pubblicare le risposte altrui nella corrispondenza privata; perciò, riporterò
qui di seguito quanto da me scritto e solo il carattere delle sue risposte,
cosicché si possa capire ciò che scrivo. Come già detto, lo chiameremo
semplicemente «Arturo», lasciandolo nell’anonimato.
▬ Nicola Martella:
Arturo, šalôm. Mesi fa mi è arrivata la seguente lettera, e mi preme
fartela leggere. [Segue la prima lettera di Linda Tedeschi; si veda il
primo articolo]
C’è stata una lunga corrispondenza con tale credente, un ex-membro di una
tua chiesa. E chiaramente ha aggiunto molti particolari. Con tale
credente abbiamo concordato che io scriva un articolo, in cui avviso la
cristianità al riguardo. Non è che io ci tenga. Tuttavia, vedo che continui a
fare un concerto dopo l’altro e una conferenza dopo l’altra. Chiaramente sono
preoccupato per te e per la testimonianza, quando tutto diverrà pubblico per
mano di qualcuno.
È scritto che l’uomo di Dio dev’essere irreprensibile; se sei caduto
realmente in adulterio, è bene che ti fai da parte. Poi, dovrai aspettare
i tempi di Dio. Se le cose stanno veramente così, hai bisogno di un «tempo
nel deserto», lontano da palchi e platee. Se non lo farai, cadrai nel gorgo,
poiché Dio non sarà con te, e purtroppo trascinerai molte anime con te.
Perciò, prima di credere a chicchessia, volevo darti l’opportunità di
spiegarmi le cose e di esprimere il tuo punto di vista. Come sai anche una
non-risposta è una risposta, ma spero vivamente che mi risponderai. Certo,
spererei che tu mi scrivessi: «Non è vero, non sono mai caduto in
fornicazione o adulterio. Sono felicemente sposato con mia moglie e godo a pieno
gli affetti dei miei figli». Aspettando una tua risposta, ti affido alla grazia
di Dio. {05-09-2016}
■ Arturo: Mi ha risposto che, secondo
lui, io non sarei stato interessato né la verità né il suo bene. {05-09-2016}
▬ Nicola Martella:
Ti sbagli, Arturo. Se ti ho scritto, è per darti modo di spiegarmi
le cose. Sono mesi che ho tali informazioni, ma non ne ho fatto uso con alcuno.
E chiedo al Signore di darmi sapienza su come agire secondo verità e
carità, giustizia e misericordia. Aspettando una tua risposta, ti affido alla
grazia di Dio. {05-09-2016}
■ Arturo: Mi ha risposto
sarcasticamente.
▬ Nicola Martella:
Tutto qui, Arturo? Mi rispondi con ironia o sarcasmo? Pensavo che eri
interessato a spiegarmi la tua verità in merito a tali cose. Mi
sbagliavo?
Ti do un consiglio fraterno. Per amore del Signore e della sua
opera, se veramente sei caduto nell’adulterio, ritirati da ogni ministero
per alcuni anni, smettila di fare concerti e conferenze. Infatti, quando la cosa
uscirà fuori, per bocca di qualcuno, tu rischierai di trascinare nel vortice
molte persone, che si sentiranno scandalizzate, e questo getterà fango
sull’opera di Dio. Anche le parole, le frasi i consigli che scrivi in internet,
che uno li condivida o meno, ti qualificheranno come uno che predica bene e
razzola male, come un «medico», che dà farmaci agli altri, ma non cura se
stesso; tutto si rivolterà contro di te, che apparirai agli occhi degli altri
come un ipocrita. Perciò, ritirati nel silenzio, ripara al male fatto,
ottieni nuovamente credibilità e irreprensibilità; è un lungo processo di
guarigione, di riparazione e di ristabilimento, che può durare lunghi anni. Se
non lo farai, ma vorrai rimanere sull’onda in ogni caso, non solo disonorerai il
Signore, ma creerai grandi disastri a te stesso e all’opera di Dio.
Verrai attaccato da ogni parte e ti giustificherai con «l’amore di Dio»,
usato magari come foglia di fico. Non sarai credibile nelle tue giustificazioni,
e il tuo tramonto sarà segnato, come una lavina, che trascinerà tutto e tutti e
specialmente l’anima tua.
Questo è il mio consiglio e le mie previsioni (ne abbiamo visti altri di
cristiani nella stessa situazione). Tutti possono cadere nel peccato, ma
dipende da noi se rimanervi o fare finta come se nulla fosse accaduto.
Aspettando una tua risposta, ti affido alla grazia di Dio. {05-09-2016}
■ Arturo: Non seguì alcuna risposta.
▬ Nicola Martella:
Arturo, sono tre mesi che sono stato messo al corrente che tu sei caduto
in adulterio. Non ho intrapreso nulla, aspettando... Ho visto che sulle
bacheche di tua moglie e dei tuoi figli tutto si è fermato, a un certo
punto, nei vostri rapporti. Non compari più neppure tra i parenti di tua moglie
su FB. Non potevo contattarti, poiché mi avevi bannato su FB. Per quello che ho
visto, poi hai cancellato tutto l’account e ne hai aperti degli altri. Ho visto
che eri (nuovamente) attivo a fare concerti e conferenze. Infine, ho
deciso di scriverti, per capire e per darti qualche consiglio. Invece tu l’hai
presa in ironia e sarcasmo. Sono indeciso sul daffare, dopo che hai
reagito così. Ho pregato per te e per saggezza per me. Ti ho riscritto,
ma vedo che non vuoi comunicare. Non è che non capisca la tua situazione, visto
che faccio da decenni cura pastorale. Tuttavia, mi trovo in una situazione, in
cui non so che cosa fare riguardo al mio dovere dinanzi a Dio. Non voglio
recarti danno, ma non voglio neppure essere un tuo omertoso complice in
questa situazione. Se tu continuerai a far concerti e conferenze, pur non
essendo tu irreprensibile ed esempio morale, che cosa dovrei fare io dinanzi a
Dio, visto che sono al corrente delle cose? Se non vuoi dialogare ed essere
aiutato, è tuo diritto. Ognuno deve però prendersi le sue responsabilità.
Aspettando una tua risposta, ti affido alla grazia di Dio. {08-09-2016}
■ Arturo: Secondo lui avrei dovuto
agire come fece Gesù, con le stesse sue motivazioni di cuore e di Spirito.
{09-09-2016}
▬ Nicola Martella:
In quale occasione? Gesù si è comportato in vari modi, a seconda
della circostanza. Ecco qui di seguito alcuni esempi. Presso il tempio,
ripieno di Spirito e di zelo, ha preso la sferza, per amore della Verità.
In altra occasione, con lo stesso cuore, ha fatto sentire il suo «Guai a voi!».
Sempre lo stesso Gesù disse all’adultera: «Va’ e non peccare più!». Al
cieco guarito disse, che stava per fare il ruffiano con i Giudei: disse: «Non
peccare più che non ti accada di peggio». A Pietro disse: «Prima che il
gallo canti, mi avrai già tradito». A Giuda disse: «Quello che devi fare,
fallo subito!». Andando al Calvario disse agli astanti: «Non piangete per
me, ma per voi e i vostri figli», annunciando il vicino giudizio storico.
Gesù rimproverò i suoi discepoli in diverse occasioni. E così via. Era
sempre lo stesso Gesù, motivato dallo stesso cuore e dallo stesso Spirito.
Quindi, da te, che predichi agli altri, ci si aspetta una risposta ben
più convincente che un cerotto devozionale del genere a buon mercato, dietro
cui nascondersi. Mostra sincerità e veracità, completa e senza riserve.
Solo allora potrai cominciare a guarire. Dio non sta al nostro gioco. E non
saranno le cose «spirituali» che facciamo per Lui, che potranno riabilitarci.
Se sei veramente motivato dallo stesso cuore e dallo stesso Spirito di Gesù,
ravvediti, pentiti, rammaricati del male fatto, confessa il tuo peccato, ripara
interamente al male che hai fatto, fatti da parte e aspetta che sia Dio a
riabilitarti. Se continuerai così, pensando che potrai risuscitare dalle
macerie, continuando a fare le cose di sempre, il tuo triste tramonto è
assicurato. Ora non so più che dirti. L’Altissimo abbi misericordia di te.
{09-09-2016}
■ Arturo: Con sarcasmo mi ha scritto
che non merito la sua fiducia né la sua confidenza, mi ha dato dell’ipocrita,
eccetera. Alla fine mi ha affidato alla grazia di Dio! {09-09-2016}
▬ Nicola Martella:
Va bene, Arturo, ora so quello che pensi. Ognuno si prende le sue
responsabilità. Se volevo «nuovo materiale da pubblicare», lo avrei fatto
già tre mesi fa, avendone a sufficienza. Ora, proprio tu mi attribuisci
disinteresse per la verità e ipocrisia; e affermi ciò, che veramente senti:
non sarei per te una persona degna della tua fiducia. Ne prendo atto. Ho
pregato per te ultimamente, chiedendo a Dio sapienza su che cosa fare. Ora vedo,
che sei tu a non essere interessato alla verità, sperando che tutto
rimanga segreto e tu possa continuare a propagare il tuo verbo. Non hai neppure
saputo accettare dei consigli pastorali; è indurito fino a quanto punto
il tuo cuore? Non avevo nessuna intenzione di pubblicare alcunché; anzi, pensa,
aspettavo che lo facessero altri. Sono stato combattuto fino a oggi. Tuttavia,
dopo questa tua risposta, vedo che lo stato del tuo cuore e della tua vita è
peggio di quanto immaginavo. Non so quello che farò, ma dopo questa tua
risposta, vedo che non hai meritato le mie attenzioni pastorali.
Non credo che tu abbia titolo per affidarmi alla grazia del Signore, poiché
hai un cuore duro e ribelle e perché Dio non è con te. Sei come Saul, che
non ha voluto ascoltare Samuele; allora per lui non c’era alcuna speranza più,
poiché Dio lo aveva ripudiato. Ad-Dio... {09-09-2016}
■ Arturo: Mi ha risposto
sarcasticamente.
3. ASPETTI CONCLUSIVI: Una persona accusata ingiustamente,
reagisce in modo molto diverso da come ha fatto Arturo. In genere risponde
in modo addolorato o arrabbiato, nega con veemenza che tale cosa sia mai
successa e vuole sapere i nomi di chi lo accusa ingiustamente. Qui non è
successo nulla del genere. Come potrebbe spiegare ogni psicologo, il tipo di
reazione dietro a una «maschera» di rifiuto di aiuto e sarcasmo conferma
che le cadute nella fornicazione e nell’adulterio ci siano realmente state.
Non commenterò oltre tutto ciò. Rimetto tutto al giudizio dei lettori.
Ecco, qui di seguito, alcune domande, che vi pongo.
■ 1. Che cosa avreste fatto voi, venendo a sapere di questa
cosa?
■ 2. Ho aspettato mesi, intanto ho visto l’annuncio di concerti e
seminari, in cui Arturo sarebbe stato coinvolto in prima persona. Ho fatto
bene ad aspettare tanto tempo?
■ 3. Ho fatto bene a scrivere direttamente a Arturo e a
continuare a farlo, dopo che mi rispondeva con sarcasmo? Che cosa avreste
aggiunto od omesso voi?
■ 4. Avreste voi continuato a vivere con un peso del genere,
dopo che non avete visto in Arturo il ben che minimo segno di ravvedimento, ma
anzi solo sarcasmo, mentre lui progetta i prossimi concerti e conferenze? Avrei
dovuto tacere del tutto, rendendomi così un omertoso complice del suo
fare dinanzi al Signore, a cui dovremo rendere conto?
■ 5. Che cosa aggiungereste voi a tutto ciò? Qual è la vostra
analisi della questione alla luce della Parola di Dio?
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Predic_immor2_Avv.htm
10-10-2016; Aggiornamento: 08-05-2017 |