Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Prassi di chiesa

 

 

 

 

In prima linea — Entrare nella breccia 1:

   Qui sono contenuti i principi di cura d’anime generale. Ecco le parti principali:
■ Gli aspetti generali
■ La consulenza
■ Gli aspetti dottrinali
■ I problemi della consulenza

 

Fare fronte — Entrare nella breccia 2:

   Si tratta della consulenza specifica al problema dell’occultismo. Eccole parti principali:
■ Consulenza specifica
■ Approfondimento delle problematiche
■ Aspetti critici
■ Fatti, casi ed eventi
■ Dizionarietto dei termini
■ Fogli d’analisi
■ Excursus: Rimostranze verso fratelli  

 

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FUORI COMUNIONE SENZA CURA PASTORALE?

 

Nicola Martella

 

1.  LE QUESTIONI: Un lettore mi ha scritto quanto segue. Carissimo fratello, debbo chiederti alcune delucidazioni. In un dato momento nella nostra assemblea, si è creato qualche allarmismo di troppo. Senza esclusione di colpi e senza mezzi termini è stata voluta una regola fissa per tutti, secondo cui chiunque, giovane o meno giovane, si mettesse con un / una non credente, automaticamente scatterebbe un intervento di fuori comunione. Non è sbagliato arrivare a questa conclusione, se prima non ci sia stata una cura pastorale? Infatti, quest’ultima sarebbe utile, per poter dissuadere il / la giovane da tale unione illecita e, di conseguenza, per prevenire futuri episodi di sofferenza all’interno della coppia

     Alla mia esortazione al conduttore di esercitare la cura pastorale, per evitare tali conseguenze nefaste, mi ha risposto che non ha il dono di cura pastorale; e perfino dal pulpito ha proclamato di avere solo il dono di dottore della Parola.

     Si tratta di un conduttore, che presiede da solo le riunioni e che predica la Parola per il 50% delle volte, lasciando che il restante 50% sia suddiviso tra vari altri fratelli; chiaramente il calendario dei turni di predicazione lo fa lui stesso. Ti chiedo, per favore, delucidazioni; grazie. {Gino Clacia, ps.; 05/11/2019}

 

Fuori comunione senza cura pastorale?2.  ALCUNE RISPOSTE: In effetti la «cura d’anime» è la «cenerentola» in molte chiese, poiché non c’è un pubblico presente, ma solo anime sofferenti, che chiedono aiuto e risposte in privato.

     ■ Se un conduttore non è in grado di esplicare una corretta «cura pastorale», non dovrebbe stabilire una regola del genere nell’assemblea. Altrimenti si rende colpevole due volte: 1. per incapacità di pasturare il gregge; 2. per abuso di potere dovuta alla sua incapacità.

 

     ■ Il compito del conduttore è di pasturare il gregge. Quando Gesù riabilitò Pietro, gli comandò di pasturare il suo gregge: «Pasci i miei agnelli» (Gv 21,15), «Pastura le mie pecore» (v. 16) e «Pasci le mie pecore» (v. 17). Per averlo detto per tre volte, significava che era un compito assolutamente importante. Lo stesso Pietro diede la seguente raccomandazione agli anziani nelle chiese: «Pascete il gregge di Dio, che è fra voi, non forzatamente, ma volonterosamente secondo Dio; non per un vile guadagno, ma di buon animo; [3] e non come signoreggiando quelli, che vi sono toccati in sorte, ma essendo gli esempi del gregge» (1 Pt 5,2s). Il conduttore è chiamato pure «sorvegliante» (epískopos), che è ciò che fa il conduttore rispetto al gregge. Paolo, congedandosi dai conduttori dell’assemblea di Efeso, convocati a Mileto, disse loro: «Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti sorveglianti, per pascere la chiesa di Dio, la quale egli ha acquistata col proprio sangue» (At 20,28; vv. 29s pericoli esterni e interni; v. 31 «vegliate!»). I termini «pastore» e «sorvegliante» delle anime formano un’unità (1 Pt 2,25; Gesù come modello).

 

     ■ Se tale conduttore attribuisce a sé un ministero di «dottore (= insegnante) della Parola», dovrebbe sapere che in Ef 4,11 «pastori (= curatori d’anime) e insegnanti» hanno in greco un solo articolo e formano una sola figura ministeriale. Come si pretende d’insegnare alcunché a delle anime, di cui non ci si prende cura?

 

     ■ Interventi di fuori comunione verso coloro, che hanno fallito in qualcosa, ma di cui non nessuno si è curato col discepolato e con la cura pastorale, mostrano l’incapacità e l’impotenza di un conduttore, che non ha saputo vegliare, accompagnare e curare le «pecore» del suo gregge. Le maniere forti estreme sono solo un mantello, sotto cui nascondere le proprie insufficienze. Ecco un parallelo illustrativo: quando un genitore si accorge che il dente del figlio è cariato, preferisce non curarlo, ma lo estirpa, per nascondere la propria incompetenza nel trasmettere in tempo un’igiene dentale appropriata e nel prevenire l’insorgere delle carie. Comunque vadano le cose, gli interventi di fuori comunione, senza una cura pastorale preventiva e successiva al fallimento altrui, mostrano sempre il fallimento dei conduttore.

 

     ■ Non entro nel merito dei turni nei messaggi, poiché ogni assemblea deve trovare la sua regola. Inoltre, di tempo in tempo, si deve controllare se la regola fissata nel passato sia ancora attuale, utile e necessaria dinanzi alla situazione sempre nuova.

 

Uso e abuso della disciplina ecclesiale {Nicola Martella} (D)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Fuori_pastorale_EnB.htm

10/01/2020; Aggiornamento:

 

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