Ciao, fratello, non riesco a capire il
«corporalmente» di Colossesi 2,9. Grazie, a presto. {Giuseppe Calù; 13-11-2014} |
1. LE TESI
DELL’ESOTERISMO CRISTIANIZZATO: Al tempo degli apostoli, erano entrate
nelle chiese persone, che avevano precedentemente militato nell’esoterismo e
nelle cosiddette «religioni dei misteri» e che avevano poi cristianizzato il
loro «spiritualismo esoterico». Tutto ciò portò, in seguito, alla gnosi.
Come a Corinto, si trattava spesso di Giudei, che si presentavano come «sommi
apostoli» e col loro misticismo prendevano il potere nelle chiese e le
sfruttavano economicamente (cfr. 2 Cor 11,3ss.13ss). Vedi i santoni
carismaticisti odierni.
Tali personaggi
distinguevano fra il «Gesù storico» e il «Cristo della gloria»; solo il
primo sarebbe morto sulla croce, essendo solo un uomo, mentre il secondo non
avrebbe potuto morire. In pratica, tali spiritualisti esoterici affermavano che
lo «spirito di Cristo» si sarebbe incorporato nell’«uomo Gesù» al momento del
battesimo e lo avrebbe abbandonato appena prima che «l’uomo Gesù» fosse stato
crocifisso.
2. LE TESI
RIGUARDO A GESÙ SOLO UOMO: Al tempo degli apostoli, oltre a personaggi
di derivazione esoterica, che distinguevano il «Gesù storico» e il «Cristo della
gloria», c’erano altri gruppi giudeo-cristiani, come gli Ebioniti, i
quali credevano che Gesù fosse «Unto» (Messia, Cristo) unicamente nel senso di
«figlio di Davide», quindi che fosse soltanto un uomo. Tali tesi furono riprese
in seguito da Ario
(256-336) e da persone come lui. Anche oggigiorno ci sono gruppi
antitrinitari, seguaci dell’arianesimo, che credono che Gesù fosse solo un
uomo (cfr. i seguaci della Torre di guardia, pentecostali di ispirazione ariana,
teologi critici e liberali).
3. LA PRESA
DI POSIZIONE DI PAOLO: Tali tesi avevano chiaramente i loro esponenti,
che le propagavano nelle chiese. In alcuni casi, per accreditare tali loro
concezioni, scrivevano anche false epistole a nome degli apostoli o di altre
persone conosciute. Paolo esortò i Tessalonicesi a non credere a coloro, che
propagavano una parusia incombente del Signore, affermando: «Vi
preghiamo di non lasciarvi così presto travolgere la mente, né turbare sia da
ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche epistola data come
nostra» (2 Ts 2,1s). In tempi post-apostolici nacquero così molte opere
gnostiche falsamente attribuite agli apostoli e ad altri personaggi menzionati
nel NT (apocrifi). Altri, che Pietro dichiarò «gli
uomini ignoranti e instabili»,
distorcevano le epistole di Paolo e le altre Scritture, per
strumentalizzarle per le proprie tesi (2 Pt 3,15s).
A ciò si deve la premessa di Paolo, con cui ingiunse quanto segue: «Guardate
che non ci sia qualcuno, che vi depredi mediante la filosofia e mediante
illusorio inganno, secondo la tradizione degli uomini, gli elementi del
mondo, e non secondo Cristo»
(Col 2,8). Poi segue la motivazione (v. 9),
che è l’oggetto della domanda.
Per tale motivo, Paolo parlò di «Cristo» (che per lui era Gesù), aggiungendo: «Infatti,
in lui abita corporalmente [sōmatikõs] tutta la pienezza della
Deità» (Col 2,9). Per noi sembra un’aggiunta singolare, ma allora era un
cardine dottrinale importante. Ciò significa che Gesù era storicamente il Messia
e che già nella sua vita terrena (quindi, fisicamente) era pienamente Dio.
D’altro canto, il presente continuo di
katoikéō
«abitare, dimorare, stabilirsi, risiedere» indica l’attualità: Cristo resuscitò
col suo corpo personale (Lc 14,39s), con esso ascese al cielo (At 1,9) ed è in
esso che risiede attualmente «tutta la pienezza della Deità». Si
noti come Paolo abbinò apposta l’avverbio «corporalmente» a Cristo e non
a Gesù! Proprio quello che gli spiritualisti chiamavano «Cristo glorioso (o
trascendentale)», per distinguerlo dal presunto «Gesù umano», ha attualmente un
corpo, in cui abita la Deità al cento percento! |
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4. ALCUNI
APPROFONDIMENTI: In contrasto con le idee degli esoteristi
cristianizzati, l’apostolo Giovanni evidenziò quanto segue riguardo all’incarnazione:
«E il Logos divenne carne [sárx]», essendo «l’Unigenito venuto
da presso al Padre» (Gv 1,14). Già la
trasfigurazione aveva lo scopo di mostrare l’unità indivisibile di Gesù
Messia (Mt 17,1ss) e le sue qualità
trascendentali e divine latenti anche come uomo (Fil 2,5ss). Come abbiamo
accennato, dopo la sua risurrezione, Gesù si fece vedere fisicamente e si
fece toccare dagli apostoli (Lc 24,37ss): il corpo risorto era proprio quello
personale e materiale di Gesù Messia, non un altro; Egli non era uno spirito, ma
poteva essere palpato e poteva anche mangiare (Lc 24,41ss).
Giovanni non solo vide ascendere Gesù fisicamente al cielo, ma nella sua visione
celeste descrisse il Figlio di Dio come «l’Agnello», per rappresentare la
sua fisicità, e cioè «come un Agnello…, che
sembrava essere stato immolato» (Ap 5,6 +
«sette corna e sette occhi» per gli aspetti divini; v. 12; 13,8). Egli
vide la sua veste tinta di sangue (Ap 19,13). Il suo avvento glorioso in terra
fu descritto come visibile e fisico (Ap 19,11-16; cfr. 1,7); fisica sarà pure la
risurrezione di quanti cadranno martiri durante il «giorno del Signore» (Ap
20,4ss), per regnare in senso materiale col Signore.
Perciò, Giovanni mise in guardia come segue contro quei filosofi spiritualisti
del suo tempo, che scindevano fra il «Gesù umano» e il «Cristo trascendentale»:
«Da questo conoscete lo Spirito di Dio: ogni spirito che confessa Gesù
Cristo venuto in carne [en sarkí], è da Dio; e ogni spirito che non confessa
Gesù, non è da Dio, e quello è lo spirito del contro-cristo» (1 Gv 4,2s).
Così pure: «Molti seduttori sono usciti per il mondo, i quali non confessano
Gesù Cristo essere venuto in carne [en sarkí]. Quello è il seduttore e il
contro-cristo» (2 Gv 1,7).
Come si vede, tale asserzione dell’apostolo Paolo (dopo la metà del 1° sec.) e
la presa di posizione di Giovanni (verso la fine del 1° sec.) erano
assolutamente necessarie e posseggono una grande importanza anche al presente.
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Deita_corporal_OiG.htm
23-12-2014;
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