Da qualcuno ho
ricevuto la seguente poesia di Lambert Noben, che in rete porta il titolo:
«Perché sono nato, dice Dio». Certamente le
intenzioni del lettore erano buone, visto che voleva parlare di Cristo. Ecco la
poesia.
Sono nato nudo,
dice Dio, perché tu sappia spogliarti di te stesso. Sono nato povero,
perché tu possa considerarmi l’unica ricchezza.
Sono nato in una
stalla, perché tu impari a santificare ogni ambiente.
Sono nato debole,
dice Dio, perché tu non abbia mai paura di me.
Sono nato per
amore, perché tu non dubiti mai del mio amore.
Sono nato di notte,
perché tu creda che posso illuminare qualsiasi realtà.
Sono nato persona,
dice Dio, perché tu non abbia mai a vergognarti
d’essere te stesso.
Sono nato uomo,
perché tu possa essere «Dio».
Sono nato
perseguitato, perché tu sappia accettare le
difficoltà.
Sono nato nella
semplicità, perché tu smetta d’essere complicato.
Sono nato nella tua
vita, dice Dio, per portare tutti alla casa del Padre.
(Lambert Noben; formattazione nostra) |
Centinaia di siti,
blog e forum riproducono tale poesia, ma nessuno si è preoccupato di dire chi
sia l’autore. Su di lui nel Web si trova relativamente poco. La «San Paolo
Edizioni» [«Edizioni Paoline»] ha
pubblicato di lui nel 1982 un libro dal titolo «Cristo in mosaico», da cui è
stata tratta tale poesia. Tale poesia viene venduta anche come poster murale
dalle «Edizioni Paoline», e la
CLC, pubblicizzandola, la
descrive come segue: «Una riflessione preziosa e toccante sul mistero
dell’incarnazione e su cosa questa realtà comporta nella vita quotidiana di ogni
credente...».
In tale poesia ci sono varie cose condivisibili, se prese a sé. Certo l’autore
aderisce più a uno spirito umanista cristianizzato che a un’analisi strettamente
biblica. Mi ha sorpreso specialmente la frase: «Sono nato uomo perché tu
possa essere “Dio”»; essa è alquanto ambigua. Potrebbe averla detta un
buddista o uno spiritualista gnostico-esoterico. Non corrisponde neppure allo
spirito della Parola di Dio. Secondo la sacra Scrittura solo il Creatore è Dio,
essendo Egli il «beato e unico Sovrano, il Re dei re e Signore dei signori,
il quale solo possiede l’immortalità e abita una luce inaccessibile» (1
Timoteo 6,15s). Biblicamente parlando, gli uomini sono stati creati in origine a
sua immagine e somiglianza (Genesi 1,26s; 5,1s). Credendo in Gesù quale Messia e
accettandolo come unico e personale Salvatore, lo Spirito Santo ristabilisce
tale corretta «immagine di Dio» nell’uomo. In senso stretto, Cristo solo,
diventando uomo, è «l’immagine di Dio» in senso pieno (2 Corinzi 4,4).
L’apostolo Paolo affermò però che chi crede in Cristo, può essere rinnovato
nello spirito della sua mente e può «rivestire l’uomo nuovo che è creato
all’immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità»
(Efesini 4,23s). Tale infelice asserzione di Noben sarebbe da correggere almeno
così: «Sono nato uomo perché tu possa essere “immagine di Dio”».
Nella poesia ci sono certamente diversi aspetti positivi, ma nel complesso è
determinato più da un romanticismo umanista che da una dottrina schiettamente
biblica. Infatti, Gesù non porterà «tutti alla casa del Padre», ma solo i
suoi discepoli, quelli che potranno dire oggi: «Sono stato crocifisso con
Cristo, e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e la vita che
vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale m’ha amato e
ha dato se stesso per me» (Galati 2,20).
Ogni umanesimo cristianizzato appare lì per lì abbastanza simile all’originale
biblico, ma guardando più d’appresso, ci si accorge che è solo una copia a buon
mercato. Allora è meglio studiare la versione autentica che un’imitazione
approssimativa.
Bisogna proprio appendersi al muro della propria camera una cosa del genere?
Così col tempo, leggendo e rileggendo tale testo, uno ingannerà se stesso e gli
altri, nutrendo veramente la convinzione che Gesù si è fatto uomo perché l’uomo
possa essere «Dio» e perché «tutti» gli uomini arrivino, prima o poi, alla casa
del Padre, credenti e non credenti che siano.
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Cristo_umanismo_cristianizzato_OiG.htm
24-12-2008; Aggiornamento:
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