Secondo te,
a quali pericoli può andare incontro in futuro il «movimento dei Fratelli»?
■ Non sono un profeta ma la Parola
di Dio parla chiaro: Ap 2,5. (Maurizio Marino)
■ Non so quali, ma potrebbe
uscirne nel rimanere ferma. (A. Fausto Gaeta)
■ Arroccamento dogmatico e
chiusura settaria, mascherata da purezza dottrinale. Tutti elementi che
potrebbero generare un inaridimento e inevitabile impedimento allo Spirito Santo
d’operare attraverso il «movimento dei Fratelli». (Nicola Berretta)
■ Indebolimento e perdita della
propria identità. (Gaio, ps.)
■ ▪ 1)
Chiudersi nelle proprie tradizioni (strategia di sopravvivenza);
▪ 2) Illudersi di
conoscere bene la Bibbia (perché era vero per le generazioni precedenti);
▪ 3) Trascurare la
preparazione dei conduttori, dando luogo a una cura pastorale mediocre e scarsa.
(Rinaldo Diprose)
■ Il legalismo. (Bill Quinert)
■ L’atteggiamento di
chiusura verso le diversità di cui ho parlato sopra, potrebbe portare a
involuzione, irrigidimento, mancanza di visione missionaria e quindi alla morte
del «movimento». (Francesco Bozzi)
■ Conformarsi a questo mondo.
(Luciano Mancin)
■ Collassare su se stesso e
spegnersi, come d’altronde sta accadendo nel darbysmo. (Luca Ciotta)
■ Bisognerebbe vigilare affinché
la ricerca della fede operosa, non si trasformi nella ricerca delle opere
tout-court. (Salomè Stisabi, ps.)
■ Che se lavorano solo i
conduttori: anziani, missionari, diaconi ecc., gli altri fratelli perderanno le
motivazioni e s’accontenteranno d’avere comunione solo un giorno a settimana,
con il rischio d’addormentarsi spiritualmente. (Sandro Carini)
■ Ad una sempre maggiore
frammentazione e isolamento. (Giorgio De Luca)
■ L’unico pericolo che vedo
è che il resto del mondo prosegua il cammino e che si rimanga fermi a discutere
sempre delle stesse cose. Ancora non è chiaro chi debba o possa partecipare alla
Cena del Signore, ad esempio. (Sandro Bertone)
■ Potrebbe implodere con
l’invecchiamento medio dei membri delle chiese e con la mancanza di spinta
evangelistica. (Antonio Del Vento)
■ Gli stessi pericoli che ne
contraddistinguono il passato: divisioni, divisioni, divisioni, dimenticandosi
di far avanzare il Suo Regno. (Pier Francesco Abortivi)
■ Se non definisce e struttura la
sua visione chiaramente come «movimento» più per il Regno che per i Fratelli,
rischia solo di sopravvivere o d’estinguersi lentamente. (Emanuela Busatto)
■ Non avere un ricambio di
«risorse» preparato ad affrontare i «tempi nuovi» e incapace di «incarnare» la
Scrittura nel proprio tempo e di dare «continuità dottrinale». (Tonino Mele)
■ Se manca la visione missionaria,
il discepolato, la formazione e il coinvolgimento dei giovani (nel senso che i
giovani devono darsi da fare, ma hanno anche loro bisogno d’avere come
riferimento delle «colonne» della chiesa e non uomini ciarlatani che non vivono
la pienezza dello Spirito), il movimento dei Fratelli s’estinguerà per
rarefazione della «specie». (Attilio De Renzis)
■ Una progressiva confusione con
altri movimenti — in particolare quelli carismatici. (Roberto Frache)
■ ▪ 1) Un pericolo comune a tutti
i movimenti cristiani: ateismo strisciante, propagato dalla società consumistica
attraverso il dominio dei mezzi di comunicazione di massa. ▪ 2)
L’incomunicabilità del messaggio a una cultura che non capisce e non sente il
bisogno della salvezza. (Marcello Favareto)
■ In Italia mancanza di crescita e
conseguente stagnazione, se diventa sempre più irrilevante di fronte alle sfide
poste dalla società italiana. (A.D., ps.)
■
Oggettivamente temo che in futuro ci sarà penuria di fratelli realmente
preparati a livello culturale e teologico, ovvero persone con una preparazione
specializzata sulla Bibbia, sulla teologia, sulla conoscenza dei testi antichi.
Magari non è vero e mi sbaglio, ma non mi sembra di notare un passaggio di
consegne a livello di generazioni. (Federico Corona, ps.)
■ Di estinguersi. Man mano che non c’è più gente, chiudono le sale di culto.
(Stefano Comune)
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