1. Le tesi
{Alberto Mazzeo Giannone}
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Mi inserisco nel vostro dialogo con poche righe. Salvatore Gargiulo
è deceduto Domenica 30 Marzo 2008 in Svizzera (cantone francese), dove viveva
con la famiglia, mentre si recava al culto. Come qualunque credente che scrive e
traduce (e voi capite di cosa parlo), anche Salvatore metteva o meglio
trasmetteva tutta la sua spiritualità nella predicazione, nell’insegnamento
nelle Chiese, nel dialogare, ecc... così come, nella fattispecie, non accettava
parole o citazioni non rispondenti al senso logico del discorso o non tradotte
dall’originale e vedeva tutto come una manovra diabolica a discapito
della Verità... lui che aveva vissuto tutta una vita al servizio del «diavolo
vaticano», come lui reputava la chiesa e la religione cattolica romana. Da qui
il titolo in discussione alla sua traduzione, titolo accettato dallo
scrittore tedesco tant’è che gli sovvenzionò la prima pubblicazione tradotta in
italiano e gli conferì i diritti d’autore se avesse voluto aggiornarlo, cosa che
fece sino alla terza edizione con anche il mio modesto aiuto e trasmettendo
citazioni, parole e frasi intere alla Buona Novella di Brindisi per apportare
anche delle correzioni alla comunque già buona Nuova Diodati. La Buona
Novella la ristampa con aggiornamenti non l’ha potuta realizzare per gli
eccessivi costi tipografici (qualcosa si è ottenuto con la Bibbia da studio
Thompson, diversa da quell’edita e diffusa dalla Casa della Bibbia - Nuova
Riveduta)...
Salvatore è deceduto e io conservo qualche nota e avrei, col figlio Ismaele, i
diritti d’autore. Ma, di comune intendimento, abbiamo deciso di poter fare
scaricare gratuitamente il libro tradotto da Salvatore dal sito internet
e in vari modi. Anzi lo abbiamo aggiornato apponendo altri esempi di versetti,
ecc... non presenti nell’originale. Infatti, alla fine del libro, per chi lo ha
letto e lo conosce, sa che vi sono molteplici indicazioni dove vengono
analizzate e messe a confronto le varie traduzioni e versetti omessi in alcune
Bibbie o tradotti non dall’originale. E su questo lavoro certosino
trascorremmo diverso tempo, ma ringrazio Dio che ancora oggi se ne parli... E
tutto coopera al bene...
Quindi non starei a sottolineare il nome dato al libro
tradotto in lingua italiana che, ripeto, è l’opinione del traduttore che
scaturisce dalla sua visione spirituale della vita in contrasto con del
modernismo, che è entrato anche nelle chiese. Qui si parla di Bibbia che è la
Parola di Dio. Dunque o la si legge così come è o la si accomoda per le
circostanze. Salvatore, come sono pure io e forse una buona maggioranza di
credenti e servitori, fu per
l’integrità e fedeltà della Bibbia senza cedere a ecumenismi e laicità.
Nel Libro, così come s’evidenzia sul sito internet, mi pare che sia molto chiara
e serena la spiegazione e anche la traduzione che, ripeto, è originale dallo
scrittore che è di lingua tedesca. Desidero solo citare e sottolineare un
passaggio che, ricordo, apprezzai molto e che penso sia molto importante
anche per le domande formulate dal fratello Morlino di Potenza, che dovrebbe
conoscermi, visto che andavo a predicare nella sua ex comunità di
Potenza-Bucaletto e dove lui suonava molto bene... penso che sia lui? Si legge:
«La Chiesa Cattolica è sempre stata nemica del “Majority text”, poi chiamato
“Textus Receptus” per il Nuovo Testamento, e del “Testo masoretico” per l’Antico
Testamento, e ha invece preferito la “Vulgata” e la traduzione dei Settanta.
Per combattere il Textus Receptus, nel 1609, la Chiesa
Cattolica preparò una nuova versione, la Douay, che è una cattiva traduzione
della Vulgata, e ancora più corrotta d’essa.
Ma il Vaticano mirava ancor più lontano, e cioè a far
infiltrare i testi corrotti anche in seno ai Protestanti e agli Evangelici.
Così le porte della Biblioteca Vaticana furono aperte
anche a Westcott e Hort, il cui spirito era già in sintonia con le dottrine e le
pratiche cattoliche; e fu messo a loro disposizione il Codice Vaticano (B), che
è uno dei codici più corrotti.
In seguito Westcott e Hort modificarono il testo del
Nuovo Testamento (il Textus Receptus), che per tanti secoli era stato il
testo ufficiale della Cristianità, mettendo in circolazione anche tra i
Protestanti e gli Evangelici un nuovo, ecc.» (grassetto redazionale). Poi il
libro parla da solo ed è molto chiaro anche nel linguaggio scorrevole e nei
riferimenti bibliografici.
Poi ognuno scelga la versione della Bibbia, se quella evangelica (in italiano
con il nome di Giovanni Diodati, in spagnolo di Old Valera, in inglese la King
James, in tedesco con Bibbia di Martin Lutero; o la Bibbia Cattolica che è la
Volgata latina tradotta da Girolamo nel 382 d.C. o la versione Douay, che esiste
ancora, tradotta in inglese nel 16° secolo; o la Bibbia Critica o Filosofica che
è basata oggi sul testo greco di Westcott e Hort, dal quale sono state fatte
molte traduzioni moderne... ma è bene che si sappia sempre la verità.
In ultimo, per comprendere anche la persona di chi scrive come di chi traduce o
di chi parla, bisognerebbe saperne di più. Desidero sottolineare che
Salvatore Gargiulo, nato nel 1928 sin dall’età di 10 anni a 24 è stato in
seminario cattolico (parlo degli anni 1940 in pieno Concilio di Trento e chiesa
di Stato in Italia), poi è stato prete per 26 anni, come anche rettore di
seminario e parroco e insegnante di latino. Conosceva bene il greco classico, il
francese e il tedesco. Era una persona sincera. E una trasmissione evangelica
(che ascoltava ogni domenica alle 5 del mattino), trasmessa da Radio Monte Carlo
a onde medie in lingua tedesca, lo convertì e Dio lo ha liberato dopo ben circa
40 anni spesi da studente e poi nel servizio del Vaticano. La sua
testimonianza, come anche d’altri preti e religiose, è nel mio sito.
Tutto qui per onestà cristiana e intellettuale. Vi ringrazio e saluto con
fraternità... {31 maggio 2010}
2. Osservazioni e obiezioni {Nicola Martella}
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Il
tema di discussione su tema «Traduzioni,
parafrasi, vestimenti e tradimenti» è avvenuto anni fa; fa comunque piacere
che esso venga letto e richiami reazioni.
Ricordo che anni fa ho cercato di dialogare con Salvatore Gargiulo, ma
lui mi ha semplicemente chiesto di rimuovere il suo indirizzo dai miei contatti.
Penso che bisogna distinguere il cammino personale di fede d’una persona dalle
sue idee particolari su un dato argomento (qui il testo biblico di riferimento).
Ho quindi simpatia per un prete che abbia trovato la verità dell’Evangelo della
grazia e l’abbia poi predicata ad altri. Nessuno mette in dubbio la sua
sincerità, la sua spiritualità, la sua cultura e il suo amore per gli studi
biblici.
Non ho condiviso né condivido un titolo del genere di un’opera che
conosco in tedesco e di cui ho contattato l’autore. Le argomentazioni
dell’autore originario in difesa del «testo ricevuto» (o «testo
comunemente accettato», textus receptus) non mi hanno convinto. Non si
capisce perché non bisognerebbe tener conto della scoperta di manoscritti
della Bibbia successivi a Erasmo di Rotterdam (p.es. quelli di Qumran) né
significative
scoperte archeologiche. Ciò sarebbe da persone cieche e sprovvedute, visto
che la conoscenza va avanti e ogni scoperta nuova l’approfondisce.
Quanto avevo da dire sulle traduzioni correnti in italiano, l’ho fatto;
non ho altro da aggiungere in merito. [► Traduzioni
della Bibbia? Parliamone
1
|
2; ►
Quale traduzione raccomanderesti a tuo figlio?; ecc.] Quanto alla
cosiddetta «Nuova Diodati», essa non è né «nuova» né «Diodati», poiché ha
poco di quest’ultimo e molto della King James.
Quando si parla di «originali» riguardo ai documenti della Bibbia,
bisogna tener presente per onestà che non abbiamo in nostro possesso un tale
«originale». Noi abbiamo copie di copie di copie… e grazie a Dio che esse sono
arrivate a noi in modo così copiose. Per il Nuovo Testamento avevamo in
origine i testi in maiuscole, poi in seguito furono prodotti testi in
minuscole; per questo questi ultimi sono più abbondanti dei primi. Non voler
tener presenti le scoperte di nuovi testi in maiuscole, per tenersi aggrappati a
un «testo ricevuto» prodotto da una critica testuale sui soli testi in
minuscole, è poco serio e ideologico. In nessun campo della letteratura, della
tecnica e della scienza si fa così.
Nell’Antico Testamento abbiamo il testo masoretico, che proviene dal
Medioevo. I Masoreti giudaici, per conservare il senso del testo biblico così
come loro lo comprendevano, aggiunsero alle consonanti vocali e segni di
interpunzione, che attinsero dal greco. Se si confronta tale testo masoretico
(che è medioevale) con la Settanta (3° secolo a.C.) e altre antiche traduzioni
dell’AT, ci si rende conto di alcune differenze. E non è detto che il testo
masoretico medioevale abbia le lezioni migliori rispetto al testo greco
precristiano. A ciò si aggiunga che anche i testi di Qumran (solo consonantici)
sono più antichi di molti secoli rispetto al testo masoretico.
Ci vuole quindi molto buon senso e onestà intellettuale in tali cose. Il «testo
ricevuto» non è né ispirato né santificato né intoccabile, ma è il prodotto
dello studio di manoscritti e di critica testuale fatta a un certo punto della
storia. Secoli dopo, però, vennero scoperti importanti manoscritti e furono
fatti importanti studi sui testi biblici a disposizione.
Dire quindi: «Qui si parla di Bibbia che è la Parola di Dio. Dunque o la si
legge così come è o la si accomoda per le circostanze», ciò viene dal
fatto che si crede il «testo ricevuto» come norma consacrata. Non posso che
dissentire da una tale visione di cose. L’integrità e la fedeltà della Bibbia
non si misura col Textus Receptus, né fare studi seri sui manoscritti
pervenutici e su quelli scoperti negli ultimi tempi, significa cedere al
liberalismo o al relativismo teologico.
Nella citazione fatta, ci sono molte imprecisioni. Sebbene io non sia a
favore della Vulgata, bisogna ammettere che essa è più antica del cosiddetto
Textus Receptus, che risale al tempo di Erasmo. Girolamo e gli altri che
lavorarono alla Vulgata si servirono della Settanta, di manoscritti dell’AT
ebraico precedenti al testo masoretico (che è successivo) e di manoscritti del
NT greco precedenti a ogni Textus Receptus. Inoltre la Settanta dell’AT è il
testo citato nel NT. Non entro nel merito a ciò che fece la chiesa romana in
tempi di Controriforma; ciò non inficia il resto del discorso. È comunque
sorprendete che si parli del Codice Vaticano (B) e si Westcott e Hort, ma non si
spenda molte parole in tale citazione su come e quando si sia formato il
cosiddetto Textus Receptus, come se fosse il testo originale della Bibbia. Si
afferma che il Textus Receptus sarebbe stato «per tanti secoli… il testo
ufficiale della Cristianità»; quanti secoli per precisione? Se Erasmo da
Rotterdam lo pubblicò dapprima nel 1516 (e tale studio critico del testo biblico
non era l’unico), limitandosi a pochi manoscritti antichi e facendo molti errori
(cfr.
Wikipedia), e Brooke Foss Westcott e Fenton John Anthony Hort pubblicarono
la loro versione nel 1881, non si può certamente parlare di «tanti secoli»,
anche visto che tra Erasmo e Westcott e Hort uscirono innumerevoli edizioni
critiche del NT e dell’intera Bibbia (cfr.
Wikipedia).
Se «è bene che si sappia sempre la verità», allora bisogna dirla tutta.
Non esistono soltanto versioni della Bibbia basate sul Textus Receptus, sulla
Vulgata o sul testo di Westcott e Hort. Gli studi di critica testuale non si
sono fermati al 19° secolo, ma sono andati avanti in molti Paesi del mondo.
Sacralizzare gli studi di Erasmo (per altro contrario alla Riforma!) o di altri
del suo tempo o quelli successivi, è un grande errore.
Si può guardare con ammirazione e gratitudine a Dio la via verso la grazia e in
essa di Salvatore Gargiulo, ma ciò non significa che bisogna condividere
le sue convinzioni in merito a questo tema.
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URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Textus-Receptus_sacr_MT_AT.htm
02-06-2010; Aggiornamento: 19-06-2010 |