Avete notato che la statua di Mosè, fatta da Michelangelo, ha sul capo due
corna? Come mai? In genere, quando uno sproposito diventa convenzione, tira
dietro di sé altri spropositi.
Ecco che cosa è risultato da una ricerca, fatta da Argentino Quintavalle:
«Gerolamo ha tradotto Es 34,29.30.35 in latino come segue:
"Cumque descenderet Moses de monte Sinai tenebat
duas tabulas testimonii et ignorabat quod cornuta esset facies sua
ex consortio sermonis Dei 30videntes autem Aaron et filii Israhel
cornutam Mosi facies
timuerunt propre accedere. [...] 35qui videbant faciem
egredientis Mosi esse cornutam
sed operiebat rursus ille faciem suam si quando loquebatur ad eos".
Per tre volte Gerolamo fece dire al testo che la faccia di Mosè era
«cornuta», sbagliando la traduzione dell’ebraico qāran, che pur
potendo significare anche «corno», qui intendeva «raggio». In questo
contesto, l’autore biblico intendeva esprimere così i raggi di luce che
circondavano il volto di Mosè, quando discese dal Sinai».
Questo è un classico esempio che anche i traduttori prendono, a volte,
fischi per fiaschi!
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/Dizsprop/Mose_corna_Lv.htm
Aggiornamento: 08-05-2007
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