È interessante
notare come da Mc 16,9-20 diversi movimenti traggano dottrine fondamentali
per il loro modo d’intendersi e d’essere. Le chiese che hanno una concezione
sacramentalista del battesimo (p.es. romanesimo, chiesa di Cristo), citano
volentieri Mc 16,16: «Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato...»,
affermando che il battesimo sia importante ai fini della salvezza e comunichi la
rigenerazione, la redenzione e/o lo Spirito Santo. Le
chiese che hanno una concezione carismaticista, traggono volentieri da Mc
16,9-20 la concezione secondo cui la chiesa avrebbe un doppio mandato: predicare
e guarire, e cioè allora come oggi. Eppure
questo brano manca nei più antichi e migliori manoscritti e molti studiosi
presumono che tale glossa provenga da amanuensi che — ritenendo tale Evangelo un
po’ monco — fecero una sintesi dei fatti
postumi (cfr. prenderanno in mano serpenti con l’esperienza di Paolo a Creta; v.
18; At 28,3ss), traendoli dagli altri Evangeli e da alcuni brani degli
Atti, e filtrandoli con le idee correnti del loro gruppo d’appartenenza . Poiché
si continuò poi a copiare da tali manoscritti, tali differenti versioni si
diffusero. Se si legge una versione ragionata in greco come quella di
Nestle-Aland, si vedrà che tale testo è messo tra parentesi quadre, designando i
vv. 9-20 come un'aggiunta. Come detto, esistono
centinaia varianti di tale testo e inoltre alcuni manoscritti hanno
un'ulteriore aggiunta finale (una specie di v. 21, diremmo oggi).
Ciò mostra che tale aggiunta è alquanto insicura. È quindi probabile che
l'Evangelo originale di Marco terminasse effettivamente con 16,8.
Tale
dubbio dovrebbe trattenere i credenti dal trarre da tale brano importanti
dottrine che poi vanno a caratterizzare particolarmente un certo movimento!
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/Marco16,16-20_Mt.htm
25-11-2007; Aggiornamento: 12-01-2009
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